CAMPOBASSO. Se dici 20 bis dici Campobasso. O meglio: viaggio di ritorno da Roma a Campobasso. Un calvario che parte ben prima della salita sul treno. Centinaia di metri tutti di un fiato per non rischiare di perderlo, senza una obliteratrice a portata di mano e con il rischio (se non c’è il tempo di tornare indietro) di beccarsi come già successo una bella multa. Scene di ordinaria follia per i tanti pendolari del capoluogo che lavorano o studiano nella Capitale. I più anziani poi, dopo la lunga corsa (resa proibitiva a volte da pesanti valigie) sono spesso pure costretti a farsi il viaggio in piedi per mancanza di posti. L’assessore ai Trasporti Nagni, sollecitato dalle associazioni dei consumatori, ha scritto al responsabile dipartimentale RFI di Roma Termini per segnalare la problematica.
Ma non è il caso di essere troppo ottimisti, perché come ha sottolineato lo stesso Nagni: “Essendo alimentati a diesel, i nostri treni non possono entrare in stazione e vengono quindi dirottati al binario 20 bis”. In pratica in un altro mondo. Sarebbe quindi opportuno, una volta per tutte, cambiarli questi benedetti treni.
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