BARI. Sono stati assolti con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, l’ex sindaco di Scapoli, Vito Livio Izzi, e quattro agenti della Squadra Mobile di Isernia, sotto processo a Bari nel troncone dell’inchiesta Piedi d’argilla sui lavori alla variante esterna di Venafro. Le accuse, nei loro confronti, andavano dalla calunnia nei confronti dell’ex comandante della stazione dei carabinieri di Venafro Antonio Bandelli (per Izzi) all’abuso d’ufficio e violazione di domicilio in continuazione (per i soli poliziotti) ai danni dell’assessore regionale Massimiliano Scarabeo e dell’azienda Elcom di Venafro, riconducibile alla sua famiglia. Soddisfatto Francesco La Cava, legale difensore dei quattro agenti imputati (Franco Iolli, Moreno Gentile, Giuseppe Delli Colli e Marcello Manocchia): mesi or sono, aveva deciso di rinunciare alla prescrizione puntando all’assoluzione con formula piena: obiettivo raggiunto. Anche perché pure il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione.
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