HomeSenza categoriaRimpasto di Giunta, forche caudine per Mazzuto: Consiglio-trappola il 1° agosto

Rimpasto di Giunta, forche caudine per Mazzuto: Consiglio-trappola il 1° agosto

Il presidente della Provincia chiamato a superare lo scoglio della verifica quadriennale degli obiettivi raggiunti. Ma la mancanza del numero legale potrebbe salvarlo. ‘Provincia Protagonista’ critica il rimpasto e invoca l’autosospensione degli assessori

ISERNIA. Nonostante le temperature al di sotto della media stagionale, l’estate 2013 rischia di diventare rovente, per il presidente della Provincia, Luigi Mazzuto. La conferenza dei capigruppo, riunitasi stamani, ha condiviso la data del 1° agosto per la riunione del prossimo Consiglio provinciale. Una seduta in cui bisognerà discutere – su richiesta di sette consiglieri, di cui cinque di maggioranza –  della verifica quadriennale degli obiettivi raggiunti dall’amministrazione. Un’assemblea-trappola, a conti fatti, per il vertice di via Berta, alle prese con i mal di pancia di una maggioranza sempre più affamata di poltrone. L’ultimo rimpasto di Giunta, tutto interno a Progetto Molise (Florindo Di Lucente ‘sacrificato’ per favorire Mario Lombardi) ha fatto montare polemiche a non finire. Specialmente tra quanti hanno rivendicato per lungo tempo un posto al sole, restando però confinati nel buio. Se i cinque consiglieri richiedenti l’assemblea si sfilassero dalla maggioranza (ma uno di essi, Lombardi, è stato nominato assessore, dunque appare difficile che si tagli le gambe da solo), Mazzuto non avrebbe più i numeri per governare. E si vedrebbe costretto quantomeno a un azzeramento dell’esecutivo, invocato da più parti e da lungo tempo. Tuttavia, una scappatoia possibile potrebbe essere quella di sfuggire al confronto. Sfruttando i fedelissimi rimasti, Mazzuto potrebbe evitare le forche caudine dell’assise e far sciogliere la seduta per mancanza del numero legale, guadagnando così tempo prezioso. Una sponda possibile potrebbe essere quella di Provincia Protagonista, anche se il capogruppo Gregorio Perna è apparso molto critico:verso l’amministrazione, certo, ma anche verso una parte della maggioranza. A suo dire, l’ordine del giorno della verifica quadriennale non sarebbe altro che un escamotage per manifestare rivendicazioni da parte di chi, “dopo anni in cui non ha lavorato per questa maggioranza, nemmeno per tenere il numero legale, oggi invece vuole rientrare a farne parte, ottenendo finanche un incarico”.  Per Perna bisogna programmare cosa fare di qui a fine mandato, non fare verifiche “inutili”, così da concludere la consiliatura “a testa alta”. Invece si offre uno spettacolo “vergognoso” agli occhi dei cittadini. Per questo non esclude l’assenza del suo gruppo, il giorno del Consiglio, anche se – precisa – è ancora tutto da decidere. “A certi giochi non ci prestiamo – taglia corto – se l’assise deve diventare sede per chiedere poltrone, meglio andare tutti a casa”. Perna arriva anche a invocare un’autosospensione degli assessori, almeno dalla riscossione delle indennità. In primis per  le ristrettezze dei tempi, causate di tagli del governo centrale che mettono a rischio anche i pagamenti dei dipendenti dell’ente. Ma, in secondo luogo, anche perché “l’esecutivo è inerte, non sta facendo praticamente nulla”. Infine, un commento sulla defenestrazione di Florindo Di Lucente: “Mazzuto ha fatto malissimo – conclude – perché è stato eletto grazie ai voti dei consiglieri diventati assessori, non è certo lui che li ha fatti eleggere. I nominati in Giunta sono stati i primi eletti: cacciarli, significa farsi beffe della volontà popolare”. 

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