L’assessore regionale Massimiliano Scarabeo, l’onorevole del Pd Danilo Leva e il dirigente Gaspare Tocci portano la questione al dicastero dello Sviluppo Economico. E tra le soluzioni si pensa alla rimodulazione delle risorse del Contratto d’Area
ROMA. Nuovi imprenditori in vista pronti a rilevare il polo tessile o, quantomeno, ad affiancare il patron Antonio Bianchi. Rimodulazione delle risorse del Contratto d’Area e approdo presso i tavoli nazionali della delicata situazione aziendale. Diventa un caso nazionale, l’Ittierre di Pettoranello. Dopo i solleciti dell’onorevole del Pd Danilo Leva, già nel maggio scorso, la questione del tessile molisano approda a Roma, dove è stato istituito un tavolo permanente finalizzato ad affrontare il tema del futuro dell’azienda. A divulgare la notizia l’assessore regionale alle Attività Produttive, Massimiliano Scarabeo, il quale si è recato al ministero dello Sviluppo Economico insieme al dirigente regionale Gaspare Tocci e allo stesso Leva. “La Regione – ha affermato l’assessore – continua ad affrontare, con ogni mezzo possibile, la delicata situazione della Ittierre. Dopo l’accordo siglato presso l’Assessorato alle attività produttive su un finanziamento di cinque milioni di euro per far fronte al pagamento delle spettanze dei lavoratori, fasonisti e fornitori molisani dell’azienda tessile, è stato aperto un tavolo permanente presso il ministero dello Sviluppo Economico per verificare ogni possibilità di salvataggio e rilancio della Ittierre”. Importanti novità si profilano all’orizzonte: come quelle dell’arrivo di una cordata di imprenditori interessati all’acquisto o all’affiancamento di Bianchi nella futura gestione aziendale. Ma non solo: si pensa anche a una rimodulazione delle risorse derivanti dalle economie del Contratto d’Area relative agli investimenti, che potrebbero essere utilizzate per garantire una cospicua dote finanziaria per il rilancio. Come spiega il parlamentare dei Democratici Leva, “il Contratto d’Area del Molise interno, che risale ormai a 12 anni fa, preveda fondi da destinare alle infrastrutture. Ad oggi però le esigenze sono cambiate. Al posto delle colate di cemento servono investimenti per la crescita. Dunque, per un’azienda come la Ittierre”. Il Contratto d’area era approdato all’attenzione del ministero dello Sviluppo Economico solo lo scorso giugno. A firmare l’intesa per lo sblocco di complessivi 13milioni 713mila euro era stato il governatore Frattura, nel cui ambito erano compresi il finanziamento della strada di servizio all’area produttiva nel Comune di Bojano, la realizzazione della viabilità e dei servizi a rete dell’area per gli insediamenti produttivi nel Comune di Monteroduni, la realizzazione di opere di potenziamento, ammodernamento e completamento dell’urbanizzazione del polo industriale nel Comune di Pettoranello del Molise, le opere finalizzate alla sicurezza, al risparmio energetico e alla realizzazione di interventi di supporto agli insediamenti produttivi dell’area Pip nel Comune di Macchia di Isernia e la infrastrutturazione dell’area Pip nel Comune di Sesto Campano. Il protocollo, come detto da Leva, potrebbe subire qualche modifica. Un esempio: una parte gli oltre 3 milioni di euro che spetterebbero proprio alla zona industriale di Pettoranello potrebbe essere destinata direttamente all’Ittierre. Intanto, i sindacati Filctem Cgil e Femca Cisl, dopo aver chiesto lumi sulla fidejussione da 5 milioni di euro concessa dalla Regione per pagare lavoratori, fasonisti e fornitori di beni e servizi del Molise, precisano che i loro dubbi derivavano semplicemente dall’assenza di riscontri circa l’incontro avvenuto giorni fa tra l’assessore Scarabeo e l’imprenditore Bianchi.