Ittierre, dipendenti sul piede di guerra: domani sciopero. E la Regione pensa già al ‘dopo’ Bianchi

Dopo la decisione unilaterale di mandare in cig 350 operai, le maestranze mandano un segnale forte ai vertici aziendali. Scarabeo: se il patron fornisce l’elenco dei creditori, il 31 luglio la Regione concederà la fidejussione da 5 milioni. Intanto, in vista del 31 ottobre, sono stati fissati un serie di incontri con un imprenditore estero e con i rappresentanti di due fondi patrimoniali che potrebbero affiancare o subentrare a Bianchi. Venerdì l’incontro con i sindacati

PETTORANELLO DEL MOLISE. Da una parte, la Regione chiede carte e documenti per iniziare ad accelerare la tempistica della fidejussione da 5 milioni di euro in favore di dipendenti, fasonisti e fornitori molisani. Dall’altra, i lavoratori incalzano l’imprenditore, tramite Rsu e sindacati, a rivedere la questione della cassa integrazione per 250 lavoratori, calata dall’alto ieri sera senza alcun preavviso. Temono di restare definitivamente fuori gioco, i cassintegrati Ittierre, che lamentano il mancato rispetto degli accordi in tema di cig. Una situazione incandescente, quella del polo tessile di Pettoranello, come ammesso dal segretario Filctem Cgil Lino Zambianchi, che auspica la ripresa del dialogo con i vertici aziendali e, soprattutto, che con le imminenti ferie di agosto non si accumulino altri mesi di arretrati. Stamani, prima dell’apertura dei cancelli, un nutrito gruppo di maestranze ha manifestato il proprio disappunto contro la decisione del patron Antonio Bianchi, che di fatto mette fuori dal ciclo produttivo, almeno fino al 24 agosto (data di scadenza della copertura finanziaria), un totale di 350 dipendenti di cui 100 in cig già da luglio. Tuttavia i sindacati, in assenza di autorizzazione, per oggi hanno convinto i presenti ad evitare manifestazioni di protesta o astensioni dal lavoro, in attesa di un segnale da Bianchi che alla fine, almeno parzialmente è arrivato. Anche se non del tutto nella direzione sperata. Innanzitutto l’imprenditore, volato a Milano per un delicato Consiglio d’amministrazione sulla questione aziendale, ha negato ai dipendenti l’autorizzazione a riunirsi in assemblea durante l’orario di lavoro. Motivo per cui la riunione si è svolta dalle 13 fuori dei cancelli, in presenza dell’assessore regionale alle Attività Produttive, Massimiliano Scarabeo, convocato d’urgenza per calmare gli animi ed esprimere la vicinanza delle istituzioni. Tuttavia, Bianchi ha fatto sapere che accetterà di incontrare le Rsu e i sindacati venerdì pomeriggio, 26 luglio, a partire dalle 15.30. A seguire, ci sarà l’assemblea interna dei lavoratori che dovranno decidere il da farsi. Intanto, se lo sciopero a oltranza minacciato ieri al momento è congelato, per domani, a partire dalle 8, le maestranze si asterranno comunque dal lavoro, seppure non eventualmente autorizzate. Dunque, un segnale forte, sono loro a mandarlo al numero uno di Ittierre. Quanto alla Regione Molise, invece, Scarabeo ha spiegato di stare lavorando su un duplice binario. Nell’immediato, l’assessore torna a sollecitare Bianchi a fornire i partitari di fornitori e dipendenti Ittierre. “Solo sapendo chi sono e quali crediti vantano possiamo intervenire – ha spiegato – dunque confidiamo nel buon senso dell’imprenditore. Ricordo che la somma che sarà fornita come garanzia fidejussoria la gestirà direttamente la Regione, dunque c’è necessità di sapere chi dev’essere pagato e per quali importi”. Sabato a Campobasso, inoltre, alle ore 11, è fissata una cabina di pilotaggio per affrontare i vari nodi della crisi molisana. “Daremo il via – ha continuato Scarabeo – all’atto di indirizzo politico già dato sulla questione dei 5 milioni di euro. Il 31 luglio, infatti, è fissato un Consiglio d’amministrazione di FinMolise per approvare la delibera definitiva di concessione della fidejussione. Fermo restando che, per quella data, dovremo già avere nelle mani i partitari”. Ma c’è anche un altro fronte, più a lungo termine, che la Regione sta valutando seriamente. Quello dell’affiancamento o addirittura della sostituzione dell’imprenditore. Il 31 ottobre prossimo, infatti, scade la prima rata (4.5 milioni) di restituzione della fidejussione da 12 milioni di euro concessa a Bianchi dall’ex governatore Michele Iorio. Qualora il patron di Ittierre non dovesse riuscire a ottemperare, si sta valutando finanche l’ipotesi della sostituzione al vertice, “vista di buon occhio dai tavoli ministeriali – svela l’assessore ai microfoni di ‘Teleregione’ – Abbiamo l’obbligo di costruire la basi del futuro di quest’azienda, dunque stiamo già andando oltre l’attuale imprenditore. Se poi riuscirà a tenere fede agli impegni, la direzione da prendere sarà quello dell’affiancamento con nuovi soci”. Già domani, infatti, è previsto un incontro con un imprenditore estero, mentre e fine settimana altre due riunioni con altrettanti fondi patrimoniali, uno italiano e uno europeo. In tarda serata è arrivata anche una nota congiunta della Ugl Tessili che, anche in nome e per conto di Femca Cisl, Uiltec Uil e Filctem Cgil, chiarisce come il documento ufficiale di proclamazione dello sciopero sia stato presentato ampiamente in anticipo come la legge prescrive. E che gli organi di competenza per l’ordine pubblico ne fossero a conoscenza. Dunque, contrariamente a quanto riferito in un primo momento da alcuni dipendenti, lo sciopero è regolarmente autorizzato.