Domani l’incontro tra sindacati e proprietà. Senza rassicurazioni concrete, lo sciopero avviato stamani andrà avanti a oltranza. Dipendenti pronti a bloccare i camion con le consegne, in entrata e in uscita
PETTORANELLO DEL MOLISE. Senza soldi non si cantano messe. Neanche in Ittierre, dove stamani i dipendenti hanno aderito in massa (l’80-90 per cento, secondo i sindacati) allo sciopero indetto in segno di protesta contro la decisione della proprietà di mandare in cassa integrazione, ad agosto, altri 250 operai rispetto ai 100 già in cig da luglio. Una scelta calata dall’alto, senza alcun preavviso, che ha prodotto il risultato di ricompattare le sigle sindacali, in ‘assetto di guerra’ dalle 8 dinanzi ai cancelli del polo tessile di Pettoranello. Ad incrociare le braccia, tra gli altri, anche i lavoratoti dell’It Fashion l’outlet di Roccaravindola. Varie le richieste fatte pervenire al patron dell’azienda, Antonio Bianchi: in primis, dato l’avvicinarsi della fine del mese, il pagamento delle spettanze di giugno e luglio, senza le quali lo sciopero avviato andrà avanti a oltranza. Ma per pagare occorre liquidità: dunque, se l’imprenditore comasco, che domani alle 15.30 incontrerà Rsu e sindacati per comunicare le prossime scelte aziendali, non fosse in condizione di saldare, l’unica strada percorribile per uscire dall’impasse sarebbe quella di consegnare i partitari dei creditori alla Regione. La quale, così facendo, potrebbe far fronte ai debiti verso lavoratori, fasonisti e fornitori molisani tramite la fidejussione da 5 milioni di euro che, dal prossimo 31 luglio, potrà essere concessa tramite FinMolise. In caso i vertici aziendali, si mostrino poco collaborativi, si andrà al muro contro muro. I lavoratori, infatti, hanno deciso di restare in presidio anche nelle ore notturne, di notte, con l’intento di fermare qualsiasi camion carico di consegne targate Ittierre, sia in uscita che in entrata.
Francesco Di Trocchio
La Femca Cisl, inoltre, per bocca del segretario Francesco Di Trocchio, rende noto dai microfoni di ‘Telemolise’ che potrebbe addirittura disertare la riunione di domani pomeriggio con Bianchi. L’imprenditore, par di capire, ormai non gode più di alcuna fiducia da parte delle maestranze, specie dopo il recentissimo exploit della cig per 350 operai. “Interromperemo ogni relazione sindacale – ha dichiarato Di Trocchio –fin quando non avremo certezze sugli stipendi”. Insomma, c’è il rischio la protesta non si plachi tanto presto. Intanto, i sindacati hanno diffuso una nota per chiarire le ragioni dello sciopero di stamani. “Il nostro sciopero è stato indetto per dissociarci dalle modalità operative della attuale proprietà dell’Ittierre. Noi, che da sempre abbiamo collaborato con brand internazionali, tenendo alto il nome del Made in Italy e vantando elevate e qualificate professionalità, vogliamo tornare a lavorare con la passione che da sempre ci ha contraddistinto. Da sempre Ittierre è stata un’azienda leader del settore tessile italiano, vantando elevate e qualificate professionalità al suo interno. Vogliamo una classe manageriale competente e qualificata. Vogliamo tornare ad amare il nostro lavoro. Vogliamo essere rispettati, sia come professionisti che come esseri umani. Siamo decisi – concludono – a tornare ad essere un punto di riferimento per tutto l’indotto produttivo che da sempre ci ha supportato e sostenuto, anche nei momenti di difficoltà, assicurando ai nostri marchi la qualità e soprattutto la puntualità nelle consegne”.