HomeREGIONEIttierre, ultimatum a Bianchi: i soldi entro il 2 agosto

Ittierre, ultimatum a Bianchi: i soldi entro il 2 agosto

Sciopero interrotto fino a lunedì, data in cui l’imprenditore invita i sindacati a un confronto. Di Trocchio (Femca Cisl): “Partecipiamo, ma vogliamo un acconto già per quella data o l’astensione dal lavoro prosegue”. I lavoratori contenti di un eventuale ritorno di Perna. Intanto, stamani in Regione è stato approvato uno schema di memorandum non negoziabile per l’attivazione della fidejussione da 5 milioni

Al centro, Francesco Di Trocchio (Femca Cisl)
Al centro, Francesco Di Trocchio (Femca Cisl)

PETTORANELLO DEL MOLISE-CAMPOBASSO. Lo sciopero, fino a lunedì, è sospeso. Ma il braccio di ferro tra l’Ittierre e i lavoratori prosegue anche in queste ore, delicatissime, in cui si lavora per dare garanzie a circa 700 dipendenti. Stamani, dall’entourage del patron di Ittierre, Antonio Bianchi, è arrivato l’invito ai sindacati per un incontro chiarificatore, fissato a lunedì mattina. Come spiegato dal segretario della Femca Cisl, Francesco Di Trocchio, “parteciperemo, ma a precise condizioni. In quell’occasione, l’imprenditore dovrà già mettere mano al portafogli e pagare un acconto sulle due mensilità arretrate. E promettere solennemente di saldare il tutto entro venerdì prossimo, 2 agosto, indipendentemente dall’iter seguito dalla Regione per lo sblocco della fidejussione da 5 milioni di euro”. Insomma, la risposta all’invito è quella, chiarissima, dell’ultimatum: pagare subito, o l’astensione dal lavoro andrà avanti. “Il mandato che abbiamo ricevuto dai lavoratori è quello di non accettare compromessi. Tra l’azienda e i dipendenti – continua Di Trocchio – si è creata una frattura, uno strappo non facile da ricucire. Ma la colpa è stata di Bianchi, che ha interrotto le normali relazioni sindacali e ha calato dall’alto la decisione di mandare in cassa integrazione a zero ore 350 dipendenti. Per questo, per interrompere lo sciopero e tornare al lavoro, poniamo due condizioni imprescindibili: la rivisitazione della cig con il ripristino della relazioni sindacali e, ribadiamo, il pagamento degli stipendi. In mancanza, riportare le maestranze a più miti consigli, stavolta, non sarà facile”. L’imprenditore comasco, come testimoniato dalla tensione, palpabile, che si avvertiva fino a ieri fuori dai cancelli dell’Ittierre, ha profondamente deluso le aspettative di rilancio della filiera tessile molisana. Qualcuno ha addirittura invocato il ritorno dell’ex patron, il Cavaliere Tonino Perna. “Un signore, un uomo che non ha mai alzato la voce con nessuno di noi, pagandoci fino all’ultimo centesimo di stipendio”, questa l’opinione comune, tra gli operai. Sul punto, Di Trocchio è molto obiettivo: “Il rispetto per Bianchi, come uomo, è fuori discussione. Ma come imprenditore, purtroppo, si è dimostrato assolutamente inadeguato. In due anni ha beneficato della cassa integrazione straordinaria e della formazione on the job, mantenendo i bilanci in sostanziale pareggio. Quando, però, il Governo centrale non ha riconfermato questi strumenti, tutte le lacune sono affiorate. Manca la progettualità e la capacità di rilancio, dunque riteniamo indispensabile individuare nuove figure economiche e imprenditoriali. Anche se non credo, tra esse, possa esserci di nuovo Perna. Egli ha dato tanto a Ittierre e i lavoratori certamente ne sarebbero contenti. Prima d’ora, infatti, non si erano mai trovati a convivere con il dramma degli stipendi arretrati. Tuttavia, credo che tornare alla vecchia gestione non sia fattibile, dati i circa mille milioni di euro di passivo con cui si è chiusa la precedente esperienza. Anche perché, non dimentichiamo, molti fasonisti sono stati messi in ginocchio, da quel crollo”. Gli stipendi, come è evidente, rappresentano lo snodo centrale per uscire dall’impasse. Non a caso, ieri, l’azienda aveva proposto ai lavoratori di firmare una liberatoria con la quale avrebbero autorizzato il trattamento dei dati personali per l’invio dei partitari alla Regione. La quale, una volta ricevuti i nomi dei creditori con i relativi importi, si sarebbe attivata per saldare. Tuttavia, il testo della liberatoria, all’inizio, non era stato accettato, anche perché – pare – riferito soltanto agli stipendi di giugno. Successivamente, le maestranze hanno accolto un testo inviato da parte del senatore del Pd, Roberto Ruta. Con i sindacati che hanno inoltrato la bozza all’Ufficio del personale di Ittierre, da oggi già al lavoro per chiamare a raccolta i 700 dipendenti e far firmare loro il documento, così da consegnare tutto a FinMolise entro martedì 30 luglio. Intanto, sempre stamani, a Campobasso è stato approvato dal comitato di pilotaggio Ittierre – alla presenza del governatore Paolo Frattura, del suo vice Michele Petraroia, dell’assessore regionale alle Attività Produttive Massimiliano Scarabeo, del direttore generale della Regione Molise Antonio Francioni, del dirigente Massimo Pillarella e del direttore generale di FinMolise Lorenzo Cancellario – uno schema di memorandum non negoziabile, dove la parte politica metterà in atto tutte le misure necessarie e compatibili con lo strumento della fidejussione. La quale, come ribadisce ancora una volta Scarabeo, sarà attivata ad esclusiva salvaguardia dei lavoratori, dei fasonisti e dei fornitori di beni e servizi. Insomma, il primo passo la Regione l’ha fatto. Adesso la prossima mossa spetta a Bianchi. 

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