Cancellazione della Provincia. I lavoratori di via Roma chiedono un incontro urgente

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I dipendenti di Palazzo Magno hanno sottoscritto un documento

CAMPOBASSO. Nel Capoluogo ci sono aziende che chiudono o rischiano di chiudere, ma anche Istituzioni che sembrano avere il destino segnato. Il risultato comunque non cambia, perché la cancellazione della Provincia preoccupa i suoi dipendenti, che danni lavorano a via Roma e temono per il loro futuro. Per questo hanno siglato un documento: “I sottoscritti dipendenti della Provincia di Campobasso – si legge nel testo – alla luce del frettoloso disegno di legge costituzionale che intende eliminare la parola ‘Provincia’ dalla Costituzione, esprimono profondo rammarico per la cancellazione, ‘tout court’ e con un colpo di spugna, di una delle articolazioni più antiche dello Stato. Nella consapevolezza che l’organizzazione delle Istituzioni dello Stato deve essere funzionale all’erogazione ottimale dei servizi, ritengono, infatti, che la Provincia, come Ente di area vasta, più di ogni altra istituzione, riesca a soddisfare le esigenze ed i bisogni dei cittadini di quel territorio, oltre a rispondere adeguatamente al principio di rappresentanza democratica. Il ruolo che i nostri Padri Fondatori hanno riconosciuto alle Province non può essere svilito né annullato con decreti legge o disegni di legge emanati in maniera affrettata che, per ovvi motivi, impediranno il raggiungimento del risultato da tutti auspicato, quello di riorganizzare le istituzioni per la creazione di uno Stato moderno. I dipendenti della Provincia di Campobasso non comprendono, quindi, le ragioni per le quali il Governo abbia dedicato, con inusuale veemenza, un esclusivo percorso costituzionale finalizzato all’abolizione delle Province, tralasciando ogni valutazione relativa alla riorganizzazione di tutti i settori burocratici e rappresentativi dello Stato che, a causa delle evidenti sovrapposizioni di ruoli e funzioni, obbligano il cittadino a districarsi quotidianamente in uno scenario di competenze molto tortuoso e complesso. Non credono che il male dell’Italia sia costituito dalle Province, delle quali si sentono orgogliosamente parte integrante, ma, al contrario e con forza, ritengono che sia necessario un ripensamento dell’atteggiamento delle forze politiche verso tale Istituzione. L’aver puntato l’attenzione (anche mediatica) solo ed esclusivamente sulla fantomatica inutilità delle Province, oltre a danneggiare l’immagine e la dignità dei dipendenti che, in vario modo, si impegnano quotidianamente nello svolgimento del loro lavoro, evita di dare – ancora una volta – risposte concrete e complessive al Paese; senza, peraltro, considerare che il trasferimento delle funzioni attualmente esercitate dalle Province renderà ingestibili i servizi da parte di enti (comuni e regioni) non strutturati per tali finalità e privi delle risorse necessarie. Per tutte queste brevi ma importanti considerazioni, i dipendenti della Provincia di Campobasso accolgono la richiesta del presidente dell’Upi, dott. Antonio Saitta, e chiedono a tutti gli esponenti politici rappresentativi del Molise un incontro urgente, affinché si discuta con spirito leale, costruttivo, sereno e di verità, in merito alle ripercussioni che tale eliminazione comporterebbe sulla collettività”. 

Giuseppina Cristinzio