Apertura della caccia alle specie quaglia, fagiano e colombaccio al 2 ottobre. E solo da appostamento dal 15 settembre alla tortora. Il consigliere regionale del Pdl interviene sull’approvazione del calendario venatorio in Regione
“La Giunta Frattura ha in pratica chiuso la caccia. Sarà colpa del gran caldo o del solleone. Non lo so. Sta di fatto che, nei giorni scorsi, prima l’esecutivo di centrosinistra e poi la commissione competente hanno approvato un calendario venatorio unico in Italia”.
Il consigliere regionale Nicola Cavaliere critica le ultime scelte assunte dal governo regionale, perché “mortificano la passione e la dignità dei cacciatori molisani. Che da oggi, grazie a questa Giunta, saranno considerati cittadini di Serie B”.
“Tutto questo – prosegue Cavaliere – è ovviamente inaccettabile e sono curioso di sapere a quali scuse stavolta si aggrapperà il governatore, abituato ormai da tempo a giustificare le proprie mancanze scaricando la colpa su Iorio e sull’assenza di risorse. Ma questo non è un problema di soldi, bensì di competenza e buonsenso. Le regioni limitrofe (come Lazio e Basilicata) hanno previsto la preapertura alla tortora dal primo settembre (per tre giorni) fino alla terza domenica del mese e quella alla quaglia e fagiano al 15 settembre, peraltro come è sempre avvenuto negli anni precedenti in Molise. La Giunta Frattura dovrebbe sapere che specie come la quaglia e la tortora agli inizi di settembre sono poco presenti sul nostro territorio, perché iniziano la migrazione già a partire dalla seconda quindicina di agosto. Figuriamoci allora il 2 ottobre, che presenza potrà esserci”.
“E’ impossibile nascondersi dietro alle sentenze del Tar, visto che sulla materia in questione c’è una giurisprudenza contrastante e per nulla lineare, e pure dietro il parere dell’ISPRA, parere tra l’altro consultivo e non vincolante. Sia chiaro, il tema della caccia è di secondaria importanza, vista la crisi economica che colpisce le famiglie e la grave emergenza occupazionale. Ma i cacciatori, tengo a ribadirlo, non sono certo cittadini di Serie B, pagano le tasse locali e nazionali e hanno tutto il diritto di poter svolgere la loro passione nel miglior modo possibile”.
“In commissione ho presentato degli emendamenti sull’apertura anticipata alla quaglia, alla tortora, al fagiano e al colombaccio e sulla non differenziazione dell’uso tra il cane da seguita (impiegato fino al 31 gennaio) e il cane da ferma (fino al 19 gennaio). Gli emendamenti sono stati tutti bocciati dai consiglieri Parpiglia, Di Nunzio e Ciocca, mentre Manzo si è astenuta. E anche il collega Micone è intervenuto a sostegno della mia iniziativa”.
“Invito pubblicamente il presidente della Giunta – conclude Nicola Cavaliere – ad un ripensamento sulle decisioni adottate al fine di dare la possibilità a chi ama questo sport di continuare a praticarlo. Il calendario venatorio, così come è stato approvato, scontenta tutti e non porta vantaggi a nessuno”.