Al termine di un incontro in Prefettura si è raggiunta un’intesa momentanea: in arrivo gli acconti degli stipendi arretrati, da domani i lavoratori tornano in azienda. Ancora dubbi sul futuro dell’azienda di Pettoranello
ISERNIA. La protesta dei dipendenti, serrata e convinta, ha portato ai primi risultati. Un piccolo passo, un primo spiraglio positivo. I manifestanti sono stati ricevuti nel Palazzo del Governo del capoluogo pentro dal vice prefetto Caterina Valente, poi la convocazione urgentissima di un tavolo tecnico cui hanno preso parte i sindaci di Isernia e Pettoranello, l’assessore regionale Michele Petraroia, il sottosegretario Sabrina De Camillis, il patron Antonio Bianchi e una delegazione di lavoratori e sindacati. Compromesso raggiunto, almeno per il momento, nella convinzione delle parti di dover consentire la ripresa produttiva dell’azienda. La firma del verbale di accordo ha di fatto comportato la revoca dello stato di agitazione da parte dei dipendenti che – già da domani – torneranno a lavorare.
Cosa prevede l’accordo? Nel verbale, l’azienda si impegna a versare ai lavoratori – nell’immediatezza – un acconto di 500 euro e il saldo dello stipendio di giugno entro venerdì. Per quanto riguarda, invece, le spettanze del mese di luglio, il patron dell’azienda ha promesso di saldarle entro la fine del mese. I dipendenti in cassa integrazione vedranno versati i propri arretrati direttamente dall’Inps, i cui rappresentanti erano presenti al tavolo. Nell’accordo, altresì, c’è l’impegno da parte dell’azienda di incontrare le Rsu per rideterminare i criteri di erogazione della cassa integrazione ordinaria, delle rotazioni e delle ferie dei lavoratori: ogni dipendente avrà diritto a due settimane di stop. Sottoscritto, inoltre, il rispetto del contratto nazionale del lavoro nei confronti delle maestranze.
Tamponata l’emergenza stipendi, quale sarà il futuro dell’azienda?
