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Cristiano Di Pietro choc: “Frattura vittima di alcuni potentati di maggioranza”. Nunzia Lattanzio: “Se ne liberi in fretta”. E rimette le deleghe

CAMPOBASSO. Tutto ha inizio con lo sfogo pubblico, affidato a Facebook, della consigliera regionale di maggioranza Nunzia Lattanzio. Dopo le proteste dei cittadini indignati che hanno manifestato contro la recente legge regionale – che porta la firma di Paolo Frattura e Vincenzo Niro – sui finti tagli ai costi della politica, l’esponente dell’Udeur a Palazzo Moffa prende posizione e scrive: “Verificata la legittima applicazione dell’art. 7, ritengo doverosa la introduzione della obbligatoria norma di rendicontazione. Un reale cambio di passo, dopo anni di oscurantismo fiscale ed etico. Trasparenza e serietà quindi”. Il riferimento è all’ormai noto fondo per i portaborse, che assegna a ciascun consigliere 2451 euro netti – esentasse – in busta paga, in aggiunta alla già alta indennità percepita. Fondo che il Consiglio regionale del Molise non ha abrogato. E se, proprio ieri, i colleghi di maggioranza – Nico Ioffredi e Michele Petraroia – avevano annunciato di rinunciare al bonus, oggi Nunzia Lattanzio sembra indirizzi proprio a loro l’accusa, anche piuttosto piccata: “Alcuni Colleghi consiglieri regionali dopo aver intascato per 10 anni o per 5 mesi il contributo mensile afferente all’art. 7, oggi dichiarano ‘misteriosamente’ di rinunciarvi. Due rondini che ‘eticamente’ non fanno certo primavera!”.

Parole dure. Poi la provocazione: “Tornando ai due valorosi Colleghi-rondini, vorrei formular a loro specifica domanda: cosa pensano della proposta di legge ‘indecente’ di modifica dello Statuto a firma dei presidenti Niro e Frattura, nel cui articolato si contemplano norme relative all’allargamento a 5 della Giunta regionale e la non obbligatorieta’ partecipativa dei componenti la giunta alle sedute del Consiglio regionale (norma che anticiperebbe una leggina ad hoc utile ad introdurre nel nostro dettato normativo la sospensione degli assessori regionali)? Attendo risposte chiare e nel frattempo auspico che nel cielo terso molisano presto si alzi in volo un’aquila o una fenice! Meditate amici, meditate!”.

Immediato il commento di Cristiano Di Pietro che interviene nel dibattito accogliendo la proposta della collega: “Trovo giusto che l’Art. 7 sia rendicontabile”, scrive. E lo fa utilizzando il profilo facebook dell’Italia dei Valori Molise. Poi entra nel merito del dibattito sulla modifica dello Statuto regionale ed è qui che svela retroscena inquietanti: “Per quanto attiene le modifiche dello statuto vorrei salvare la figura del Presidente Frattura vittima di pressioni di alcuni potentati di maggioranza. Noi dell’IDV siamo per le dimissioni degli assessori, altre forme non ci interessano”. Quella che molto probabilmente voleva essere una difesa nei confronti del governatore, però, rischia di trasformarsi in un tremendo boomerang. Parole in libertà che rischiano di indebolire ancora di più la leadership di Paolo Frattura.

Sembra essere dello stesso avviso anche Nunzia Lattanzio che – addirittura – rincara la dose: “Sarebbe bello se a spiccare il volo fosse proprio Paolo, il nostro Presidente, uomo guida autorevole della nostra Regione sul quale abbiamo tutti riposto tanta fiducia. Sarebbe bello vederlo librarsi in Rotta Libera!!”. Poi conclude: “Ottima l’idea delle dimissioni per introdurre i primi non eletti e non gravare ulteriormente sui costi della politica. Nel contempo, esorto il Presidente a liberarsi in fretta dei ‘potentati’.” Insomma, Paolo Frattura ostaggio di qualcuno: chi mai lo avrebbe pensato?

picchiorosso

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