Regione, centrosinistra in crisi. Il PD diserta la Giunta, verso l’appoggio esterno a Frattura?

Il senatore Roberto Ruta

Clima da guerra fredda e movimenti sotterranei in maggioranza: gli assessori regionali del Partito democratico, Massimiliano Scarabeo e Michele Petraroia, non si presentano alla riunione dell’esecutivo per deliberare su caccia e sanità. Nomine negli enti subregionali, quinto assessore, successione alla segreteria del Pd: continua il braccio di ferro tra Paolo Frattura e Roberto Ruta, già ribattezzato il ‘senatore-governatore’

CAMPOBASSO. Un’assenza importante ed eloquente: nella riunione della Giunta regionale – convocata per ieri pomeriggio per deliberare su caccia e sanità – il Partito Democratico non c’era. Grandi assenti i due assessori dem, Massimiliano Scarabeo e Michele Petraroia. Un fatto, oggettivamente rilevante, che si inserisce nelle piaghe del recente e feroce scontro pubblico tra il governatore Frattura e il suo assessore, proprio quel Massimiliano Scarabeo che – dinanzi al collasso del Pronto Soccorso di Venafro – non ha esitato a chiedere l’intervento immediato del suo presidente-commissario alla sanità per dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale dinanzi ai medici e agli infermieri del Santissimo Rosario. Promesse che più di qualcuno inizia a rinfacciare, mentre insistenti si fanno le voci di una molto probabile chiusura della struttura ospedaliera di Venafro, che sembra perdere completamente i suoi 30 posti letto ordinari. 

Un scontro che rappresenterebbe soltanto la classica punta dell’iceberg: “Qualcosa sta accadendo”,  riferiscono da ambienti del centrosinistra. Già, qualcosa si muove e sembra essere sotto gli occhi di tutti: una silente, sotterranea, estenuante e fredda guerra tra Paolo Frattura e Roberto Ruta, da qualcuno già ribattezzato il ‘senatore-governatore’, a sottolineare la debolezza in termini di leadership del presidente della Giunta regionale. Fu proprio Roberto Ruta a preparargli il terreno della candidatura a capo della coalizione e ad attuare ogni possibile strategia per permettergli – quando pezzi della sinistra lo digerivano a stento – di vincere le primarie, nel 2011. Ma Paolo Frattura – oggi – sembra voler smarcarsi lentamente dal senatore Pd, probabilmente pressato dalle aree più moderate della coalizione: dall’Idv e da Vincenzo Cotugno, unico rappresentante eletto di Rialzati Molise e cognato del berlusconiano Aldo Patriciello, più volte beffato dai riuscitissimi piani guidati – sembrerebbe – proprio da Ruta.

Due assessori regionali su quattro al Pd, l’asse con l’Udeur e l’elezione di Vincenzo Niro a presidente del Consiglio regionale del Molise, il mancato accordo sul quinto assessorato a Rialzati Molise – per contrastare Patriciello – l’incetta di nomine nei consigli d’amministrazione e negli enti subregionali: tanti, rilevanti e successivi tasselli che il senatore dem sembra aver costruito e messo assieme, riuscendo a prevalere – in termini di forza politica – su Paolo Frattura. Poi la storiaccia delle indennità aumentate a fronte della promessa di dimezzarle, lo scontro tra studi legali a suon di carte bollate per il caso Percopo, la bomba sanità, il possibile fallimento della Gam di Bojano, il caos trasporti pubblici, i mal di pancia di pezzi della maggioranza, le critiche dei sindacati, l’indignazione della pubblica opinione, le prese di distanza di molti circoli cittadini del Pd: la tensione nella maggioranza si taglia con il coltello. Così se Paolo Frattura – come riferiscono fonti giornalistiche vicine al Palazzo – sembra voglia mostrare i muscoli e scaricare gli errori commessi sul senatore dei Democratici, Roberto Ruta non resterà di certo a guardare, affermano invece dall’entourage del parlamentare.

La guerra fredda, insomma, è in pieno svolgimento e si mostrerà in tutta la sua ferocia nei due mesi che precedono il congresso del Partito Democratico molisano: la successione alla segreteria regionale fa gola a tanti, forse troppi. Poi, le nomine negli enti subregionali da ultimare – Paolo Frattura ne promise l’abolizione – il piatto ricco delle poltrone da assegnare alla FinMolise, a Molise Acque, all’Arsiam, a Sviluppo Italia Molise, senza dimenticare il difensore civico – ha non poca valenza nei rapporti di forza politica nel centrosinistra. Insomma, veri e propri campi di battaglia sui quali sembrano essere già schierati pure i due fronti. Inevitabile non pensare alla lotta interna al Pd, tra le differenti anime che lo abitano e che si agitano in vista del congresso regionale. Paolo Frattura sembra strizzare l’occhio a Micaela Fanelli, la sindachessa rottamatrice di corrente renziana, candidata a prendere il posto di Danilo Leva, con il benestare dell’assessore Vittorino Facciolla e, addirittura, il tacito, chiacchierato, forse esagerato consenso di Gianfranco Vitagliano che tempo fa così scherzò divertito su Facebook: “Il Pd sono io”. Sul fronte opposto, invece, l’asse Roberto Ruta – Danilo Leva – Massimiliano Scarabeo starebbe lavorando alla sponsorizzazione dell’isernino Carlo Veneziale, già candidato nelle file democratiche alle scorse regionali, al vertice del Pd.

Intanto, secondo bene informati, nelle ultime ore sembra ci sia stato un incontro riservatissimo tra Paolo Frattura e Roberto Ruta. Bocche cucite sui contenuti della riunione, sebbene qualcuno ha lasciato trapelare preoccupazione per l’assenza di serenità e coesione nella maggioranza di centrosinistra. Insomma, i fronti ci sono e la guerra è in atto. Chi avrà più cartucce, le sparerà: armiamoci e partite.

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