L’esponente Pdl in una nota: “Centrosinistra ormai incapace di governare a affrontare compatto i problemi. Si prenda atto del fallimento prima che sia davvero troppo tardi”
CAMPOBASSO. “Si era mai visto un Presidente di Regione che, dopo soli sei mesi, polemizza aspramente sui giornali con – in ordine di tempo – due consiglieri regionali della sua stessa coalizione (Cristiano Di Pietro e Nunzia Lattanzio ndr), un Assessore della sua Giunta (Scarabeo) e infine (triste cronaca di queste ultime ore) il Capogruppo del partito che lo ha sostenuto e fatto eleggere? No, non si era mai visto. Sulla querelle con Totaro, in merito al fatidico Articolo 7, si è verificato tra l’altro ciò che io avevo ampiamente anticipato in una precedente nota. E’ quindi in atto una vera e propria guerra all’interno di un centrosinistra ormai incapace di governare questa Regione e di affrontare compatto e con decisione temi caldi come la Sanità (quello che sta accadendo all’Asrem è sotto gli occhi di tutti), i tagli ai costi della politica (con i cittadini ormai nauseati da vecchi giochi di palazzo), la ricostruzione post – sisma (il caos creato all’Agenzia di Protezione Civile e la preoccupazione espressa dalle aziende creditrici a rischio fallimento e dai dipendenti a rischio licenziamento) e la programmazione universitaria (i tagli al nostro ateneo e alla ricerca rappresentano la classica e indigesta ciliegina della corta). Urge quindi un’altra domanda. Si è mai visto un Presidente di Regione gettare dopo soli sei mesi la spugna e rassegnare le dimissioni perché ormai non in grado di gestire la sua maggioranza e di affrontare con autorevolezza e serenità tutte le questioni all’ordine del giorno? No, neanche questo si è mai visto. Ma sarebbe sicuramente il giusto e inevitabile epilogo di una storia politica breve, accidentata, partita male (vedi l’incredibile valzer sul quinto assessore) e che, se non si prende subito atto del fallimento, rischia di finire addirittura peggio e a discapito delle istituzioni e dei molisani”.
E’ quanto dichiarato in una nota dal Consigliere regionale del Popolo della Libertà Nicola Cavaliere.