Dal Molise di tutti, al Molise di tutti contro tutti: pure la sinistra di Frattura perde quando vince

E’ ormai vera e propria guerra all’interno della maggioranza guidata dall’ex berlusconiano. Il trionfo dello scorso febbraio è già un lontanissimo ricordo tra promesse disattese, faide interne, “sgambetti e demagogia”. Elettorato tradito sul dimezzamento delle indennità ai politici regionali, cavallo di battaglia del governatore Frattura in campagna elettorale. 

CAMPOBASSO. Sulla polemica (l’ultima di una lunga serie) scoppiata all’interno del centrosinistra in merito al fatidico Articolo 7 (fondo destinato ai portaborse, 2451 euro esentasse e non rendicontabili) si è letto davvero di tutto.  Lo scontro tra il presidente Frattura e il capogruppo Pd Totaro si è fatto rovente, a colpi (durissimi) di comunicati stampa. Il problema è che il giorno dopo, l’attuale maggioranza invece di pensare di far tornare la quiete (almeno sui giornali) dopo l’incredibile tempesta, ci ha regalato una terza versione proprio sul tanto discusso Articolo 7. E’ stato infatti il presidente del Consiglio Vincenzo Niro, dopo gli annunci sull’abolizione, a proporre invece un’operazione trasparenza che non cancella il fondo ma ne cambia la gestione e introduce l’obbligo di rendicontazione. Insomma, tutto l’opposto di quanto dichiarato da Frattura qualche ora prima: “La liquidazione dell’articolo 7 contrasta con quanto previsto dalla legge nazionale”.

Chi ci capisce, scusate il linguaggio terra terra, è bravo. Praticamente un genio. Perché la confusione, dalle parti di via Genova e via IV Novembre, regna sempre più sovrana. Il Molise di tutti di fratturiana memoria si è già trasformato nel meno affascinante Molise dei tutti contro tutti. Il tasso di litigiosità all’interno della coalizione ha ormai superato da tempo i livelli di guardia, ben oltre una normale e costruttiva dialettica. Sembrano quindi quasi superflue le voci di corridoio che vogliono esponenti della maggioranza sempre più infastiditi dalle scelte dell’attuale governatore: i tagli all’Università del Molise sembrano ad esempio aver irritato più del solito diversi esponenti (e non ci riferiamo all’opposizione) di Palazzo Moffa, perché una fronda anti Frattura, più che immaginarla o mormorarla, si legge comodamente in poltrona attraverso note ufficiali e post su Facebook. C’è poco lavoro per i retroscenisti. Qui è roba da psicologi. Perché il centrosinistra, anche quello moderno e “allargato” sbocciato sotto i migliori auspici pochi mesi fa in Molise, è sempre vittima delle sue stesse faide, di guerre intestine che logorano l’intero progetto politico e ne mettono a repentaglio la credibilità. Il primo nemico della sinistra, dicevano gli esperti, è la sinistra. Sono talmente bravi che non hanno bisogno di abbassarsi a litigare con gli altri. Pure quando vincono perdono, pure nel Molise delle avanguardie politiche. Pure se il leader non è un ex comunista, ha tutti i capelli in testa e non pretende di smacchiare giaguari. 

Jones