Una vera e propria associazione criminale che operava in provincia di Campobasso
CAMPOBASSO. I Carabinieri della Stazione di Cercemaggiore hanno recentemente concluso un’attività d’indagine d’iniziativa che ha portato alla denuncia di quattro soggetti per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e falsità in scrittura privata.
L’investigazione è scaturita da un analogo procedimento avviato nel 2010 a seguito di una denuncia di una ragazza cercese che, recatasi presso un mobilificio del beneventano per fare acquisti, si era vista rifiutare il finanziamento in quanto già risultava a suo nome una pratica aperta per un finanziamento del quale la donna non era assolutamente a conoscenza; gli accertamenti esperiti dai Carabinieri permisero di risalire ad una organizzazione che, attraverso la stipulazione di falsi contratti di finanziamento aperti a carico di ignari cittadini, era riuscita ad ottenere l’erogazione di somme di denaro dalla società “Fiditalia spa” , filiale di Campobasso, per un importo complessivo di oltre 120 mila euro. Per questo primo filone d’indagine, conclusosi con il rinvio a giudizio di 6 persone, è tuttora in corso di svolgimento il processo presso il Tribunale di Campobasso.
Gli uomini del M.A.sUPS Giuseppe D’Amico hanno comunque mantenuto alta l’attenzione sulle attività imprenditoriali del piccolo centro molisano, attenzionando sino dal settembre 2011 una società di acquisto e vendita di autovetture, amministrata da M.D., 36enne del luogo, e scoprendo un nuovo giro di falsi finanziamenti, sempre a danno della Fiditalia, attuati con il concorso di I.M., 34enne di Bojano, mediatore finanziario, F.G., 66enne da Cercepiccola (CB) e D.F.A., 57enne del luogo, questi ultimi entrambi imprenditori; in questo caso il sodalizio, utilizzando le buste paga e copie dei documenti di identità di ignari soggetti di cui avevano la disponibilità in relazione a pregressi rapporti di lavoro con le società gestite dagli imprenditori, stipulavano contratti di finanziamento per il fittizio acquisto di autoveicoli, apponendovi le false sottoscrizioni degli ignari intestatari ed indicando il conto corrente di uno di loro per la rimessa diretta dei ratei di pagamento.
Con questo sistema l’associazione criminale è riuscita a stipulare 15 contratti per un importo complessivo di circa 115 mila euro; l’attività criminosa è venuta ora alla luce grazie all’impegno ed alla professionalità degli uomini dell’Arma.