HomeSenza categoriaOspedale a Monteroduni, il 'niet' di Frattura: solo uno sperprero di denaro

Ospedale a Monteroduni, il ‘niet’ di Frattura: solo uno sperprero di denaro

Il governatore al ‘Veneziale’ per un incontro con il personale ospedaliero: “Bisogna ricalibrare il rapporto con la sanità privata in favore di quella pubblica; le strutture di Isernia, Campobasso e Termoli sono e restano le uniche atte ad accogliere gli acuti, tuttavia le altre devono essere potenziate nelle unità di emergenza/urgenza, con un pronto soccorso dotato di cardiologo e opportunamente supportato dal 118”

ISERNIA. Contrario alla realizzazione di un nosocomio situato tra Isernia e Venafro e, dunque, sostitutivo al Veneziale e al Santissimo Rosario, perché “un ennesimo sperpero di denaro pubblico”. Così il presidente della Regione Molise, Paolo Frattura, nell’incontro di stamani con i medici dell’ospedale Veneziale di Isernia alla presenza dell’assessore Massimiliano Scarabeo, del deputato del Pd Danilo Leva e del sindaco di Isernia Luigi Brasiello. Il governatore ha ribadito quanto detto nei giorni scorsi: “Se il piano ‘Basso’ è stato prima pubblicato e poi ritirato è perché questa giunta regionale e l’attuale commissario alla Sanità non ne condividono gli elementi”. Numeroso il personale ospedaliero presente, voglioso di far presente tutte le problematiche del momento, e desideroso di conoscere i rimedi possibili. Frattura ha risposto che è allo studio un piano per dare risposte alle esigenze dei medici ma sopratutto che abbia a cuore i pazienti e i territori.  Il progetto migliore da realizzare è lavorare sull’esistente e ottimizzare i servizi.  “Vogliamo – ha dichiarato Frattura – che la regione venga esautorata dalle ricadute di un sistema sanitario al collasso e gestito negli ultimi sei anni da una struttura commissariale. Noi vogliamo interloquire con il Governo e presentare un piano della sanità convincente”.  Il presidente ha proseguito chiarendo la strada da intraprendere: “Partiamo da alcuni punti cardine. Bisogna ricalibrare il rapporto con la sanità privata in favore di quella pubblica; le strutture di Isernia, Campobasso e Termoli sono e restano le uniche atte ad accogliere gli acuti, tuttavia le altre devono essere potenziate nelle unità di emergenza/urgenza, con un pronto soccorso dotato di cardiologo e opportunamente supportato dal 118; siamo concordi con il parametro che fissa tre posti letto ogni 100 abitanti; siamo intenzionati a risolvere il tema della carenza di personale, anche andando a recuperare medici tra i circa 652 ad oggi considerati inabili”. Poi Frattura è intervenuto anche sulle strutture di confine: “Dobbiamo seriamente lavorare sulla questione degli accordi di confine, specie con Campania e Abruzzo, per potenziare quei presidi ad oggi considerati strutture disagiate. Con l’avvio della collaborazione interregionale, sia il SS Rosario che il Caracciolo di Agnone si vedranno riconosciuta la dignità che meritano. Il governatore della Campania, Caldoro, ha già dichiarato la sua disponibilità. Ora non resta che aprire il dialogo con il presidente dell’Abruzzo”.

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