La crisi del settore avicolo molisano rimane irrisolta, in un clima di profonda incertezza e mancanza di risposte. In scadenza la cassa integrazione per i lavoratori dell’azienda matesina. Dalla politica regionale superficialità e leggerezza, lo spunto di riflessione di Alfonso Mainelli.
Sul sito della Regione Molise, in relazione alla nomina dell’ amministratore unico della Gam, nel comunicato stampa del Presidente testualmente si legge: “Siamo certi che con lui coroneremo per il meglio il processo di exit strategy della Regione nell’accompagnamento che sempre abbiamo assicurato per il rilancio dell’azienda e di tutta la filiera avicola molisana”. In attesa che dalla Regione chiariscano, se possibile, come si conciliano le procedure di exit strategy da aziende in grave crisi, per colpe principalmente politiche, con il rilancio delle aziende stesse, è opportuno ribadire alcune considerazioni già fatte sull’argomento:
1) il Presidente Frattura e la Giunta non hanno alcun potere per portare avanti una procedura di exit strategy dalla Gam. Tale potere è riservato al Consiglio Regionale. Ricordiamo, per inciso, e anche perché questo elementare concetto pare sconosciuto a molti degli amministratori regionali, che il Presidente e la Giunta sono organi esecutivi, e anche quando predispongono disegni di legge regionali, questi devono essere presentati al Consiglio per l’ approvazione; 2) la Giunta Regionale, con deliberazione n. 1132 del30.12.2010, al punto nr. 3 del deliberato ha autorizzato il mantenimento della partecipazione societaria in GAM in quanto la società esercita attività strumentale utile al perseguimento di finalità di carattere generale rispondenti ai bisogni della collettività regionale. Il documento, al successivo punto nr.8 espressamente delibera: “di subordinare l’adozione di un ulteriore atto agli esiti dei percorsi avviati per il tramite della società GAM S.r.L. e dei destinatari di futuri provvedimenti di pari natura”. A parte l’infelice, se non incomprensibile, esposizione, resta il fatto che la Giunta si è espressa chiaramente; 3) il Programma relativo al mantenimento o alla dismissione di partecipazioni societarie regionali, predisposto dalla Giunta Regionale con la predetta deliberazione, è stato approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 26 agosto 2011, deliberazione nr. 173.
Non mi pare che ci siano stati “ulteriori atti”a modifica dei deliberati che si riportano, e che, salvo revoche, sono vincolanti per la Regione. Mi sembra chiaro,pertanto, che il decreto firmato dal Presidente Frattura, con il quale si nomina Amministratore unico della GAM l’ing. Nicola Baranello (e che spero la Regione vorrà rendere pubblico al più presto), non potrebbe contenere, come invece pare emergere dal comunicato stampa, indicazioni di incarichi connessi anche alla c.d. exit strategy dalla GAM. Lo stesso Amministratore nominato dovrebbe, a mio modesto parere, far presente al Presidente quanto finora detto e chiarire che deve prima munirsi di un nuovo deliberato consiliare e poi dargli indicazioni operative per l’uscita della Regione dalla GAM S.r.L. Se, invece, il Presidente Frattura, grazie anche al vergognoso silenzio di quella che dovrebbe essere la sinistra politica in questa maggioranza, intende continuare nell’opera di demolizione di una delle principali economie regionali, dovrà necessariamente assumere, insieme alla Giunta e a tutto il Consiglio, la responsabilità politica di revocare il programma di dismissioni approvato in precedenza da entrambi i suddetti Organi collegiali. Spero solo che non si proceda con superficialità e leggerezza in un campo che coinvolge la vita delle persone prima che l’economia regionale.
Alfonso Mainelli