Licenziamenti all’ex Cattolica, il centrodestra incalza Frattura: “Quali soluzioni?”

Di seguito la nota inviata da Nicola Cavaliere, Angela Fusco e gli altri consiglieri d’opposizione

  CAMPOBASSO. I sindacati da mesi sono sul piede di guerra. I lavoratori, invece, presi dalla disperazione più totale, hanno inviato una lettera a Papa Francesco. E proprio nelle scorse ore hanno proclamato, attraverso le organizzazioni di categoria, uno sciopero generale previsto per il 18 ottobre. A continuare la protesta sono i (45) dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II che, dal prossimo 1 novembre saranno senza un lavoro. Una situazione ormai al collasso che è stata oggetto di interrogazione da parte dei consiglieri di centrodestra, al presidente della Giunta regionale, nonché commissario ad Acta della Sanità, Paolo di Laura Frattura. “La Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II – hanno detto i rappresentanti del centrodestra in consiglio regionale – da anni svolge un ruolo rilevante nell’offerta di prestazioni sanitarie di eccellenza nel Molise e nelle regioni limitrofe; tale offerta di eccellenza ha prodotto benefici ai malati molisani e alle loro famiglie che hanno evitato costosi trasferimenti extraregionali; i viaggi della speranza hanno un duplice effetto negativo, per le famiglie e per la nostra mobilità passiva; la struttura inoltre ha anche garantito, aspetto questo assolutamente da non sottovalutare, opportunità occupazionale a centinaia di operatori sanitari. Da diversi anni – continuano i consiglieri – la Regione Molise è in piano di rientro, ed è stata obbligata ad effettuare tagli dei posti letto che hanno colpito anche le strutture private ed in particolare la Fondazione; per effetto della razionalizzazione e riorganizzazione sanitaria, l’Azienda ha inviato una lettera di licenziamento, nonostante i sindacati si siano opposti con l’intento di evitare una decisione così drammatica, proponendo alla Fondazione di sottoscrivere un contratto di solidarietà accettato da tutti i dipendenti. Lo scorso 24 settembre – si legge ancora nella nota – sono state ascoltate, in audizione, in Consiglio Regionale, le organizzazioni sindacali, alla presenza del Presidente della Regione Molise, del Presidente del Consiglio Regionale, dei Capigruppo e dei loro componenti ed è stata garantita una risposta. Un altro aspetto da rimarcare – aggiungono – è che il fabbisogno infermieristico della Fondazione, calcolato secondo il Manuale di accreditamento delle strutture sanitarie della Regione Molise, non sarà rispettato se si procederà al licenziamento dei 45 operatori infermieristici. L’attuale situazione non può essere accettata. I lavoratori sono già stati mortificati nella propria dignità; i progetti di vita di decine e decine di famiglie saranno spazzati via con un colpo di penna sulle lettere di licenziamento. Per questo – concludono i consiglieri – vogliamo sapere quali soluzioni si intendono assumere per evitare il licenziamento dei 45 operatori infermieristici della Fondazione e Cura Giovanni Paolo II e quale sarà il futuro dell’Azienda nel nuovo sistema sanitario regionale; anche perché nell’audizione del 24 settembre 2013 si era convenuto che tale argomento fosse posto in discussione al primo Consiglio Regionale convocato, dopo aver ascoltato le parti interessate e inoltre la Conferenza dei Capigruppo in Consiglio Regionale ha ribadito che tale argomento dovrà discusso al primo punto all’ordine del giorno del Consiglio Regionale del 22 ottobre 2013”.