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Scontro Niro-Lattanzio, l’Udeur mette in riga Patriciello: non accettiamo lezioni da lui

La consigliera, difesa dall’europarlamentare, a un passo dall’espulsione dal Campanile, che con un una nota congiunta delle segreterie provinciali reagisce duramente: “Inconsueta ingerenza che lo ha fatto distrarre da problemi più importanti per il Molise. Lasci perdere le questioni interne al nostro partito e trovi una collocazione chiara e definitiva”

 

CAMPOBASSO. La maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale scricchiola sotto i colpi di una faida tutta interna all’Udeur. Con il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro, padre-padrone del partito, che ormai è in guerra aperta con la sua (ex?) collega Nunzia Lattanzio. Quest’ultima, da settimane, lamenta pubblicamente tutto il proprio disagio verso una metodologia di gestione che, di fatto, l’ha totalmente messa ai margini dalle attività decisionali. La Lattanzio non ha lesinato critiche verso Niro: troppi collaboratori nel gruppo, scarsa trasparenza, atti negati nonostante le richieste, addirittura la consigliera ha  fatto intervenire le forze dell’ordine, venerdì scorso, in Consiglio regionale, accusando Niro di aver voluto tentare di ‘coordinarla’ e dunque limitarla nell’esercizio delle proprie funzioni con una figura esterna a lei totalmente sconosciuta. L’Uduer, insomma, è una bomba che sta per esplodere. E a tentare di disinnescarla ha pensato, ieri,  l’europarlamentare Aldo Patriciello. L’ex consigliere e assessore a Palazzo Moffa, com’è noto, è parte della maggioranza di centrosinistra in Regione con Rialzati Molise (che è rappresentato in Consiglio dal cognato Vincenzo Cotugno), ma in contemporanea è ancora parte integrante del Pdl, avversario politico a Palazzo Moffa. Il suo intervento – a favore della Lattanzio –  è stato tutt’altro che gradito dai vertici dell’Udeur, interpretato come un’ingerenza e rispedito senza tanti fronzoli al mittente. Eppure, l’onorevole aveva usato toni assolutamente distensivi. Ma tant’è: il Campanile, con una nota congiunta delle segreterie di Isernia e Campobasso, ha alzato notevolmente il livello dello scontro. Con conseguenze che, per ora, è difficile prevedere ma che non fanno presagire nulla di buono per il governo guidato da Paolo Frattura.

Nunzia Lattanzio
Nunzia Lattanzio

“Il Consiglio regionale – scriveva Patriciello nella sua nota – è l’organo rappresentativo di ogni Regione; pertanto garantisce, tramite l’attività dei singoli consiglieri, l’interesse pubblico.  Gli stessi consiglieri regionali, però, detengono diritti specifici inerenti alla propria attività di rappresentanza delegatagli dai cittadini con l’espressione democratica del voto; il fatto che uno solo di questi ultimi lamenti scarsa considerazione o un diniego esplicito o tacito nello svolgimento delle proprie attività istituzionali non depone a favore del prosieguo dei lavori assembleari, nonché mina profondamente l’immagine dell’istituzione stessa e il rapporto tra eletti ed elettori.  Leggo invece in questi giorni sui quotidiani locali un disagio interno ad un gruppo consiliare che vede coinvolta la consigliera Nunzia Lattanzio, la quale ha lamentato una limitazione all’espletamento del proprio mandato che non le consente, a suo dire, di poter lavorare con la serenità e l’abnegazione che l’ha sempre contraddistinta in questi anni. A tal riguardo credo che, senza avere la presunzione di giudicare l’operato dell’intera Assemblea, le esigenze palesate quali quelle di accesso agli atti e di gestione condivisa del gruppo consiliare di riferimento siano del tutto lecite e scevre da ogni interesse personale e privatistico, considerata, altresì, la pluriannuale esperienza della stessa consigliera nell’importante ruolo di tutore pubblico dei minori che ha ricoperto con professionalità e diligenza”. L’eurodeputato continuava il suo intervento chiedendo di lascire “le contrapposizioni fuori dalle istituzioni; momenti di enpasse come questo  devono essere superati se vogliamo che i cittadini ci diano di nuovo la giusta fiducia”. E concludeva auspicando che la Lattanzio potesse “rivestire in pieno il ruolo che le spetta grazie anche alla supervisione super partes e da ‘buon padre di famiglia’ del presidente del Consiglio, depositario dell’esempio di rispetto dei principi di trasparenza, buon andamento della Pubblica Amministrazione sanciti dalla Costituzione”.

Vincenzo Niro
Vincenzo Niro

Apriti cielo. La reazione dell’Udeur, di tutt’altro tenore, non si è fatta attendere. “E’ nostra intenzione – scrivono le due segreterie provinciali – ringraziare l’europarlamentare del Pdl, onorevole Aldo Patriciello, che ha inteso fornire un prezioso contributo alle questioni tutte interne al nostro Partito, probabilmente distraendosi anch’egli da più importanti e pressanti problemi della nostra terra, per i quali potrebbe magari offrire la sua collaborazione al fine di porvi rimedio, considerata l’autorevole posizione da egli ricoperta nelle Istituzioni. Tralasciando quest’ultima considerazione, intendiamo, solo per un secondo, riflettere su una inconsueta ingerenza mostrata, riguardo ad una discussione sviluppatasi in seno ad un gruppo politico, tecnicamente ad egli contrapposto, ma concretamente alleato. Non un gioco di parole, ma una constatazione dei fatti, più volte sollevata da molti, ma a cui né l’onorevole Patriciello, nè un suo ‘vicino’, ha avuto il buon senso di porre chiarimento. Patriciello, infatti, membro del gruppo Pdl, probabilmente futuro esponente della nuova Forza Italia, non ha mai fatto mancare la propria vicinanza a quel partito, fino agli eventi delle scorse settimane in cui ha partecipato, accomodandosi in prima fila, all’incontro con il  nuovo coordinatore del Molise, onorevole Sarro. Ricordiamo a noi stessi però – continuano dall’Udeur – anche la sua stretta collaborazione con il Governo regionale guidato dal presidente Frattura, che egli ha sostenuto in campagna elettorale, non facendo mancare neanche la presenza fisica ad alcuni appuntamenti rilevanti e schierando tutte le sue forze elettorali nella lista Rialzati Molise, appunto alleata del nostro governatore”. L’affondo vero e proprio, però, arriva solo adesso: “Alla luce di tale situazione, non accettiamo lezioni di stile e di comportamento da chicchessia, in speciale modo da qualcuno che deve impegnarsi, anche alla luce dei prossimi imminenti appuntamenti elettorali, a trovare una collocazione chiara e definitiva. Comunque, considerata l’attenzione e l’interesse mostrati sui fatti interni ai Popolari Udeur, non mancheremo di tenere informato tempestivamente l’onorevole. Patriciello delle nostre prossime iniziative politiche, ed in particolare sull’argomento che gli sta particolarmente a cuore, visto l’accorato intervento,  che sarà oggetto del nostro Direttivo regionale”. Un direttivo, si legge in conclusione di nota, “già invitato per la settimana prossima dal coordinatore regionale (sempre Vincenzo Niro, ndr) a valutare ed assumere i provvedimenti ritenuti più opportuni affinché possa essere tutelata l’immagine del partito e del suo gruppo dirigente sia a livello regionale che nazionale”. Insomma, la guerra è solo agli inizi. E quel richiamo sibillino a provvedimenti a tutela dell’immagine del partito lasciano pensare – se torto o a ragione lo sapremo presto – alla probabile espulsione della Lattanzio. La quale, a quel punto, potrebbe guardare con interesse proprio al movimento civico dell’europarlamentare, rafforzando così le file di Rialzati Molise e creando più di un grattacapo, in chiave quinto assessore, al presidente Frattura.

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