HomeREGIONEGran Manze, il mistero continua. Cavaliere: "Da Frattura nessuna risposta"

Gran Manze, il mistero continua. Cavaliere: “Da Frattura nessuna risposta”

 

Il Pdl, mesi fa, ha presentato in Consiglio Regionale un’interrogazione su un progetto destinato a stravolgere la nostra Regione.  Ma dal Governatore e dalla maggioranza non sono giunte sino ad oggi spiegazioni.

 

CAMPOBASSO. In questi giorni, sui media, l’argomento Gran Manze è tornato di stretta attualità. Il progetto, come noto, dovrebbe dare vita ad una nursery con 12mila bovini. L’area di riferimento è quella lungo la statale 16 (in direzione sud). Un’area che, di fatto, abbraccia il nostro piccolo tratto di costa. Esperti, ma anche semplici cittadini, chiedono delle risposte. Vogliono conoscere l’impatto di una tale opera sul territorio. E, ancora in attesa di una risposta, sono anche i consiglieri del Pdl, Nicola Cavaliere e Angiolina Fusco Perrella, che presentarono una interrogazione al presidente Paolo di Laura Frattura. “Vorremmo sapere – rimarcano i due consiglieri – le ragioni della scelta di creare una nursery a cielo aperto e quali sono i vantaggi economici e sociali derivanti da una tale scelta. Sono stati ascoltati gli agricoltori, gli allevatori, i produttori lattiero caseari e le associazioni di categoria? In che modo verrebbero smaltiti i reflui zootecnici? Ma soprattutto sono stati considerati gli effetti che tale progetto potrebbe avere su una zona a prevalente economia turistica e agricola (con ben altri tipi di agricoltura!) zona che invece vedrà così la produzione di tonnellate e tonnellate di reflui zootecnici? Cosa rimarrebbe – continuano i consiglieri – del turismo, della salvaguardia della biodiversità, delle piccole realtà territoriali con un progetto di tale portata? Sono state fatte le verifiche necessarie attraverso le strutture competenti? Non vorremmo che il progetto – continuano i due consiglieri – sia in realtà un modo galante per mascherare la costruzione di un megaimpianto per la produzione di biogas. Non tocca di certo a noi dare delle risposte ma le vorremo attraverso, magari, uno studio di fattibilità. Al momento, da quando abbiamo manifestato i nostri dubbi, non ci è stata data nessuna risposta. Il Molise in genere ma soprattutto la parte di territorio individuata per la realizzazione del mega impianto – aggiungono i consiglieri – ha una alta vocazione turistica e agricola che dovremmo invece cercare di valorizzare in maniera sinergica. Dovremmo mettere in campo iniziative per favorire l’afflusso di turisti non solo molisani ma anche da fuori regione. Siamo convinti che così facendo si incentivi il l’arrivo di turisti e quindi di entrate economiche? A nostro avviso i vantaggi per l’economia regionale derivanti da questa iniziativa sarebbero minimi. Mentre i danni all’ambiente , al turismo e forse alla salute dei molisani potrebbero essere più che rilevanti. Insomma – concludono i consiglieri – al momento ci sono solo tanti dubbi e di fatto pochi i vantaggi; per questo chiediamo a gran voce una risposta concreta che possa chiarire non solo a noi, a ma tutti i molisani le ricadute che questa scelta avrà sul territorio; e solo allora noi potremo, insieme ai cittadini, decidere quale sviluppo economico dare alla nostra regione”.

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