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Autovelox di Macchia d’Isernia: richiesta l’ispezione ministeriale

Il rilevatore posizionato sulla SS85 continua a far discutere. L’associazione ‘Caponnetto’ continua la battaglia: diffidata la prefettura a far rimuovere l’autovelox e invitato il Viminale a intervenire

 

ISERNIA. L’autovelox installato dal comune di Macchia di Isernia in direzione Venafro continua a far discutere. Questa volta protagonista è l’associazione antimafia Caponnetto, che fa richiesta di ispezione ministeriale presso la Prefettura di Isernia. Le premesse per richiedere tale verifica sono che il Comune guidato da Nicolina Del Bianco ha installato un’apparecchiatura autovelox a postazione fissa, sul lato destro direzione di marcia Venafro, in presunta violazione delle regole del codice della strada e della stessa autorizzazione concessagli dall’Anas  di Campobasso, ente proprietario della strada. Molto scrupolosa la perizia svolta da Feliciantonio di Schiavi del sindacato Csa. Queste le conclusioni: “Il box autovelox – si legge nella nota dell’associazione Caponnetto – è collocato sul lato destro della Statale 85, mentre dovrebbe essere posto sul lato sinistro; dista dal segnale verticale “limite di velocità 70 km/h” ml. 997 anziché ml. 1000. Lo stesso segnale “limite di velocità 70 Km/h” ha subito diversi spostamenti e non è stato posizionato al Km 36+777 della Ss. 85 come prescritto dall’ Anas. Infine l’autovelox dista misure inferiori rispetto ai segnali di indicazione “150” e “400”, rispetto a quanto previsto dalla legge”. A tutte queste problematiche, alcuni mesi fa, la prefettura di Isernia  rispondeva dicendo di effettuare un periodico e costante monitoraggio atto a verificare la corretta modalità, in conformità alla direttiva ministeriale del 14/08/2009 (direttiva Maroni), con cui viene attuato il servizio di rilevamento elettronico della velocità, con apparecchiature fisse ed amovibili, da parte di quei Comuni autorizzati sui tratti di strada di cui al suddetto decreto prefettizio o, comunque , su quelli di propria competenza territoriale”. Per questa ragione, l’associazione diffida la prefettura a prendere i provvedimenti del caso, dunque ad ordinare al Comune di far rimuovere l’autovelox; e, soprattutto, invita il Viminale a  fare un’ispezione negli uffici del palazzo di Governo pentro per verificare la presunta illegittimità della postazione del rilevatore di velocità e la validità delle centinaia di ricorsi presentati contro le multe, senza che sia stato discusso alcun verbale.  Il 5 ottobre scorso, va ricordato, le associazioni dei consumatori, la Caponnetto, il Pcl Molise e semplici cittadini hanno anche indetto un sit-in di protesta sotto il palazzo della Prefettura. Ora, però, il caso risschia di travalicare i confini regionali. Perché Romano De Luca, delegato Abruzzo e Molise dell’associazione, ha chiesto anche l’intervento del parlamentare 5 Stelle Iannuzzi. Al deputato pentastellato, da sempre vicino ai problemi dei cittadini, è stato chiesto di presentare una interpellanza ai ministri competenti.

 

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