Al presidente Frattura il compito di porre in essere “ogni iniziativa ritenuta utile al fine di tutelare l’immagine e il decoro dell’Istituzione regionale”. Quattro mesi fa, la Giunta regionale in carica ha ritirato le querele di Iorio contro il ‘Nuovo Molise’ di Ciarrapico
di Pasquale Bartolomeo
CAMPOBASSO. “Giudizi che forniscono alla collettività amministrata una falsa rappresentazione della realtà storica” ad opera di alcuni quotidiani regionali. “Disinformazione che continua oggi anche sulla stampa on line”. Poi ancora, “fatti mirati a screditare il ruolo e le iniziative dei singoli consiglieri”. Infine, persistente campagna denigratoria nei confronti dei singoli consiglieri e dell’Istituzione regionale”, da parte di cittadini che dichiarandosi “indignati”, hanno di recente protestato innanzi ai cancelli del Consiglio regionale. Per questa ragione viene demandata al presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura, “ogni iniziativa ritenuta utile al fine di tutelare l’immagine e il decoro dell’Istituzione regionale”.

Ha quasi dell’incredibile, il contenuto della delibera n. 115 dell’11 ottobre scorso firmata dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Ben pochi i commenti che vengono da fare su quanto prodotto da Vincenzo Niro, Filippo Monaco, Cristiano Di Pietro, Giuseppe Sabusco e Domenico Di Nunzio, oltre al fatto che, on line, come imporrebbero le norme sulla trasparenza degli atti della Pubblica Amministrazione, la delibera non è consultabile. Come tutte le altre dell’Ufficio di Presidenza, del resto, almeno fino a pochi minuti fa.
Ci limitiamo solo a fare due considerazioni: la prima, pur non sentendoci chiamati in causa, riteniamo che “i fatti mirati a screditare il ruolo e le iniziative dei consiglieri regionali” non sono quelli ‘commessi’ dalla stampa, ma dagli stessi soggetti che si sentono screditati. Sono loro stessi a farsi del male, non è colpa di chi riporta i fatti, di chi fa cronaca.
La seconda: la Giunta regionale guidata da Paolo Frattura, a metà giugno, ha rinunciato alle vecchie querele sporte dal precedente esecutivo guidato da Michele Iorio, che aveva portato in tribunale il quotidiano ‘Nuovo oggi Molise’ per una presunta campagna di diffamazione contro la Regione, richiedendo il risarcimento dei danni subiti. Ma non solo, aveva deciso di procedere anche contro le testate e i singoli giornalisti che diedero amplificazione e diffusione di notizie asseritamente denigratorie riportate dal quotidiano nei confronti dell’ente stesso. In questo caso, ci andò di mezzo la Rai, ‘colpevole’ di aver ospitato il quotidiano dell’allora editore Giuseppe Ciarrapico nella rassegna stampa del Tgr. A oltre quattro anni di distanza, con la delibera n.275 del 17 giugno 2013, l’attuale Giunta targata Frattura ha deciso di rinunciare al giudizio pendente presso il tribunale di Cassino. Le querele di Iorio vanno ritirate, dunque, perché minacciavano la libertà di stampa. Ed era vero. Giustissimo ritirarle.
E quelle del centrosinistra, già presentate o ancora da presentare? Due pesi, due misure? Cos’è cambiato, da quattro mesi a questa parte, al punto da far pensare a un possibile bavaglio per la stampa considerata nemica?
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