Ente nei guai per le mancate rimesse dello Stato: trattativa in corso con l’Agenzia delle Entrate per un fitto di dieci anni di un’ala di Palazzo Berta, ma il contratto è stipulabile solo per periodi più brevi. Mazzuto rischia di andare a casa senza la copertura e dovrà perciò bussare a denari alla Regione
ISERNIA. La scadenza ufficiale coincide con il 30 novembre. Quella ufficiosa con il 10 dello stesso mese. Si tratta del limite massimo entro il quale la Provincia di Isernia deve approvare il bilancio di previsione. Ore febbrili, dunque, per l’ente di Via Berta. Ottobre è ormai agli sgoccioli e gli atti relativi al bilancio devono risultare consultabili dai consiglieri entro i venti giorni precedenti rispetto alla scadenza ultima del 30 novembre. Fonti accreditate, infatti, riferiscono che per poter chiudere il bilancio mancherebbero circa 1,5 milioni di euro. In realtà, l’ente guidato da Luigi Mazzuto sarebbe in deficit di circa 3.8 milioni di euro, corrispondenti alle mancate rimesse dello Stato. Per far rientrare tale ammontare, la Provincia ha intavolato una trattativa con l’Agenzia delle Entrate per il fitto di un’ala del quarto piano dell’edificio che la ospita. La soluzione ideale sarebbe stata quella di un contratto di fitto per la durata di dieci anni, a 380mila euro l’anno, in modo da recuperare l’intera cifra. Ma a quanto pare l’Agenzia delle entrate non può stipulare contratti superiori a sei anni, col risultato che nelle casse della Provincia rientrerebbe una cifra di molto inferiore a quella auspicata, con una differenza di poco meno di 1.5 di euro. Allo scopo di tamponare il buco di bilancio, alcuni consiglieri di maggioranza, tra cui Gregorio Perna di Provincia Protagonista, avevano suggerito al presidente Luigi Mazzuto di dare un segnale significativo attraverso il taglio ai costi della politica e ai bonus dei dirigenti. Richiesta caduta nel vuoto, quella degli amministratori di maggioranza, visto che i dirigenti Gabriella Petrollini e Lino Mastronardi hanno recentemente beneficiato di un super bonus di 31.500 euro a testa. Lecito e dovuto, certo, ma ben lontano dal segnale auspicato da Perna e da tanti cittadini. La circostanza che un simile provvedimento sia arrivato in un momento in cui la Provincia fatica non poco a far quadrare i conti, infatti, ha suscitato l’indignazione dei più. Il quadro complessivo è quello di un ente al verde, che potrebbe sperare in una boccata d’ossigeno solo bussando alla porta della Regione, dove, però, ad attenderla c’è un’amministrazione di centrosinistra, colore politico diverso da quello della Giunta Mazzuto. Se il governatore verrà in suo soccorso, è da vedere. L’alternativa, in caso di mancata chiusura del bilancio, vedrebbe l’attuale amministrazione fare le valigie e andare a casa.