HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLI'Mancarsi'... a Campobasso

‘Mancarsi’… a Campobasso

CAMPOBASSO. Lo scrittore Diego De Silva, all’interno della rassegna “Ti racconto un libro”, organizzata dall’ Unione Italiani Lettori di Campobasso, incontrerà il pubblico molisano presso la sala conferenze della Biblioteca provinciale “P. Albino”. L’autore partenopeo, classe 1964, porterà con sé gli ultimi personaggi nati dalla sua penna: Nicola ed Irene. Sono loro i protagonisti di ‘Mancarsi’, recente fatica narrativa dell’autore. Un libretto piccolo piccolo (edito da Einaudi e dal costo di 10 euro), un centinaio di pagine in cui si delineano i caratteri e le abitudini dei due protagonisti. Irene e Nicola sono entrambi segnati da due matrimoni finiti –  uno per scelta e l’altro per destino –  sono entrambi alla ricerca consapevole della felicità, ma ignorano l’una l’esistenza  dell’altro, nonostante frequentino lo stesso bistrot.

La copertina del libro di De Silva
La copertina del libro di De Silva

È qui che Irene e Nicola, attratti da un poster di Buster Keaton appeso ad un angolo del locale, si lasciano scaldare dalla consolazione figlia dell’abitudine, ed è ancora che qui che, probabilmente, si sviluppano le loro riflessioni più intime. Non è sbagliato pensare che il bistrot diventi il filo conduttore di questa storia che racconta la difficoltà dell’incontrarsi, del trovarsi. L’autore, privo della carica ironica che aveva contraddistinto i personaggi dei suoi precedenti romanzi, tratteggia, attraverso un periodare talvolta articolato, due personalità distinte. Irene, nella sua ricerca della felicità, affronta le circostanze con fredda determinazione “e non sa che l’uomo di cui vorrebbe innamorarsi è entrato nel bistrot pochi minuti dopo che lei è andata via e resterà lì per più di un’ora ad aspettarla, perché è lì, per ragioni che non conoscono, che tutti e due hanno deciso che s’ incontreranno…”.  Mentre il protagonista maschile, sempre conciliante, si lascia attraversare dal tempo, è lui la figura più sfumata dell’intero dipinto: “E Nicola, che torna il bistrot per la prima volta dopo tanto tempo, ha il cuore pieno d’attesa ed è convinto, senza che nulla lo autorizzi a pensarlo, che la riconoscerebbe al primo sguardo, Irene, se soltanto la vedesse. La lettura scorre velocemente e si arriva presto al termine del romanzo e, seduti al tavolino di quel bistrot, anche noi potremmo posare gli occhi sul poster di Buster Keaton e osservarlo chiudere la regia di questo romanzo con il suo celebre interrogativo: “Perché essere difficili quando con un minimo sforzo potete diventare impossibili?”

Damiana Perrella

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