Maggioranza persa tra tavoli e vertenze. Completamente assente sino adesso un disegno in grado di rilanciare l’occupazione giovanile.
CAMPOBASSO. Tavoli, vertenze, incontri. Un’emergenza continua che può essere risolta in un solo modo: la tanto acclamata Cassa Integrazione. Che salva momentaneamente lavoratori e famiglie, ma rimanda i problemi e non li risolve. Perché in questi mesi, pur considerando la delicatezza del momento, è mancata proprio la progettualità. Un straccio di piano, magari pieno di lacune ed errori, ma comunque utile a riattivare un dibattito costruttivo sul futuro occupazionale di questa terra. Perché la conservazione (tra l’altro quasi sempre provvisoria) dell’esistente non può bastare. Manca una Politica (volutamente con la P maiuscola) adeguata alle esigenze vere delle nuove generazioni, a quei giovani (in larga misura laureati) che vivono completamente fuori dal mercato del lavoro e non sanno nemmeno cosa vuol dire Cassa Integrazione, perché un’occupazione vera non l’hanno mai avuta. Dal centrosinistra è lecito, su questi temi, chiedere di più. Anche perché, non ce ne vogliano, in questo primo scorcio di legislatura si è fatto davvero ben poco. Il problema, inutile girarci intorno, è politico. Perché per programmare occorre una maggioranza in grado di lavorare compatta e determinata su certi temi di vitale importanza. Ma come si può sperare di veder realizzati progetti ad ampio raggio sull’occupazione giovanile quando nemmeno sull’articolo 7 (percepito in maniera impropria fino ad agosto e che Frattura e Niro propongono di rendicontare sostenendo di favorire chi lavora negli staff regionali, trattandosi nel 90% dei casi di giovani laureati) sono riusciti a trovare la quadra? Inutile sottolineare che urge un cambio di passo radicale ed altrettanto inutile è sperare (considerate le premesse) che questo avverrà. Almeno in tempi celeri.
weah