I sindacati chiedono un incontro all’ad campano, ma il patron fa sapere che l’interlocutore da tenere in considerazione è ancora lui. E concede un incontro per domani alle 9.30. Di Trocchio allarmato per il cambio di programma: “Temiamo ci sia attrito tra i due”
ISERNIA. Ittierre nel caos. La scadenza per il pagamento della prima rata della fideiussione da parte di Bianchi, si avvicina: il 31 ottobre è alle porte, ma ancora non sono chiari i meccanismi relativi alla futura ripartizione delle quote societarie. I lavoratori, ormai allo stremo, vogliono capire se ci sono i margini per un anticipo sulle spettanze di ottobre . E vicina è anche la data del 26 novembre, termine fissato dal tribunale di Isernia, in seguito alla richiesta di concordato, per presentare il piano di rilancio aziendale. Per ottenere delle risposte su questi quesiti, “i sindacati – fa sapere Francesco Di Trocchio, segretario della Femca Cisl – hanno chiesto un incontro all’amministratore delegato dell’azienda Alberto Manganiello”. Ma il patron dell’azienda, Antonio Bianchi, ha spiazzato tutti.

“Bianchi– spiega Di Trocchio – ha fatto sapere telefonicamente che sarebbe inutile parlare con Manganiello. La carica di ad spetterebbe ancora lui, in quanto il Consiglio d’amministrazione non avrebbe ancora ufficializzato la nomina in favore dell’avvocato campano”. Il numero uno del gruppo Albisetti, che oggi si trova a Como, ha dunque concesso un incontro per domattina alle 9.30. Ma i sindacati nel frattempo sono preoccupati: temono che tra Bianchi e Manganiello ci sia dell’attrito. “Pochi giorni fa – ricorda Di Trocchio – Bianchi, ai microfoni delle tv locali, aveva affermato che Manganiello andava lasciato lavorare tranquillo. Oggi dice che la nomina non è formalizzata. Questa circostanza ci preoccupa”. A turbare ancor più la situazione di Ittierre, ci sarebbe anche lo strappo venutosi a creare proprio stamani tra lavoratori e i sindacati. Alcuni di essi, infatti, hanno fatto sapere che non avrebbero partecipato al presidio di oggi. Di Trocchio, tuttavia, ha voluto chiarire che non si trattava di un presidio bensì di un modo per tenere alta l’attenzione in vista delle scadenze del 31 ottobre, sollecitato dagli stessi lavoratori, giovedì scorso, al Comune di Isernia.