HomeREGIONENunzia Lattanzio in aula: "Il mio ruolo di consigliere è stato annullato"

Nunzia Lattanzio in aula: “Il mio ruolo di consigliere è stato annullato”

 L’intervento dell’esponente Udeur al termine della seduta di ieri a Palazzo Moffa

 

CAMPOBASSO. Grazie Presidente. Ho chiesto di intervenire perché, su una tematica di rilevante interesse generale attinente alla gestione ed organizzazione del Consiglio regionale, mi sono sentita attribuire comportamenti non rispondenti al vero ed opinioni contrarie a quelle da me espresse. In particolare devo dolermi dell’essere stata non attentamente valutata, ed anzi, come dirò, apertamente ed inopportunamente censurata dai colleghi consiglieri, la mia richiesta di fare finalmente chiarezza sulla incompatibilità tra presidente del consiglio e capogruppo. Ho l’obbligo morale e giuridico, di chiarire, per il rispetto che nutro per questo Consiglio e per i Cittadini molisani, che mai la mia condotta è stata ispirata da interessi personalistici, ma esclusivamente dalla volontà di garantire che gli atti di questo consiglio e delle sue articolazioni interne non siano viziati da irregolarità o da patenti illegittimità. Devo con forza lamentare la gravissima compressione dei miei diritti di consigliere operata con la recente delibera dell’Ufficio di presidenza, con cui è stata dichiarata inammissibile la mozione, nr. prot. 8018/13 del 11/10/2013, tesa a porre all’attenzione di questo consesso, e quindi di tutti i molisani, la questione che ho appena citato, che si intreccia, con l’altra, di non minore portata, relativa alla gestione dei fondi dei gruppi. So bene, come tutti, che sono in corso indagini al riguardo e non voglio in alcun modo sovrappormi all’operato degli organi a tanto deputati. Voglio invece che i Cittadini conoscano la verità, solo la verità. La decisione è stata adottata per di più con un provvedimento insindacabile! Colleghi dell’Ufficio di Presidenza, non pensate di aver avuto ben poco coraggio utilizzando tale, peraltro inefficace, strumento? Cosa vi ha guidato in tale inaccettabile condotta? Non certo il rispetto degli elettori! Protesto quindi in modo vibrante, riservandomi ogni azione di tutela, per quanto deliberato, e sollecito i componenti dell’ufficio ad esercitare i poteri di autotutela al fine di eliminare gli effetti di un atto palesemente illegittimo, che sarà posto nel nulla dalle autorità competenti. Nel caso in questione, il mio ruolo di consigliere è stato, nel caso in questione, in maniera inaccettabile sostanzialmente annullato. Mi è stato impedito, come credo mai nel passato, di esercitare il mandato che ognuno di noi riceve dal corpo elettorale. Pertanto, rivolgo un appello ai consiglieri che non vogliano condividere questo scempio del diritto e della democrazia. Forse non tutti conoscono il peso dei precedenti nelle assemblee legislative: essi costituiscono, sostanzialmente, una delle fonti, seppur non di rango primario, cui attenersi in casi analoghi. Ed allora vi chiedo: come potete accettare che in futuro atti in cui si invera la sovranità popolare possano essere con un colpo di spugna cassati con risibili motivazioni? Perché tale è l’incredibile riferimento al secondo comma dell’art. 98 del regolamento contenuto nella delibera che ho appena citato, che prevede l’inammissibilità di mozioni su argomenti estranei alle materie di competenza regionale. Come poter affermare che la dedotta incompatibilità del presidente non attenga alle tematiche regionali? Al ridicolo, signori, non v’è mai fine! Vi rendete conto del vulnus arrecato ai principi ispiratori della stessa Costituzione e del nostro Statuto? Volete rendervi complici di tale condotta? L’atto in questione è gravemente lesivo non solo della mia persona, ed è da me fortemente ed aspramente contestato nella sua stessa essenza, ma dell’intero Consiglio. Vengo ora, in riferimento all’azione di censura rivolto alla mia persona, a riferire la circostanza che molti, anche appartenenti a questa Assise, hanno riportato e commentato, in specie sui media, la mia iniziativa attribuendomi idee ed opinioni contrarie a quelle da me propugnate. Mi riferisco alla fallace opinione che io sia eterodiretta o che operi per conseguire obiettivi personali. Affermazioni gravissime che ledono la mia onorabilità e che sono state già portate formalmente all’attenzione della competente Procura della Repubblica. Altri organi giurisdizionali invece sono stati da me interessati per gli altri profili di illegittimità, di natura civile, contabile ed amministrativa, che ho or ora illustrato e che vengo in sintesi ad integrare. Io non chiedo cariche, non elemosino posti di sottopotere, non sponsorizzo nessuno, non agisco sulla base di ordini ricevuti dall’alto! Voglio solo che prevalgano merito, legalità e giustizia! Presidente-capogruppo presunto Niro, è stato proprio lei a sostenere quello che ho appena detto. Come ha potuto farlo? Sa bene che afferma cose non rispondenti al vero, ma forse ha smarrito davvero il senso del limite. Di certo non riuscirà mai ad individuare nella mia azione politica qualcosa che non sia ispirato solo da passione ed amore per l’interesse generale. O queste parole le suonano strane, non le ha mai sentite, forse non le condivide? Sia sincero e non si trinceri dietro un fragilissimo schermo. Presidente Niro, cos’è per lei la democrazia? E’ forse nascondere il vero, impedire la trasparenza con gli strumenti più desueti della vecchia politica, di cui lei è stato rappresentante? Il tutto tra l’altro in aperto contrasto con quanto affermato dal Presidente Frattura in materia, come per esempio allorquando egli ha disposto la pubblicazione integrale delle delibere di giunta in rete. Riesce ad avere un sussulto di dignità ed a riconoscere l’assurdità di quello che ha accaduto e che mi ha visto incolpevole protagonista? Le chiedo, lamentando ancora come mi sia stato impedito di esercitare i miei diritti e di adempiere i miei doveri (taccio nei dettagli l’incredibile diniego alla consultazione degli atti da lei opposto ed anch’esso segnalato alla Procura), di esplicitare ai cittadini il senso del suo ruolo che con ogni evidenza è irreparabilmente compromesso nel momento in cui: – ha messo in atto atti di vero dispotismo, minando il decoro istituzionale e politico all’Assemblea; – si è autonominato capogruppo Udeur; – ha gestito il finanziamento pubblico destinato al gruppo consiliare Popolari Udeur non essendo mai stato, appunto, eletto validamente capogruppo; – non ha assicurato terzietà ed imparzialità nell’esercizio della sua funzione di Presidente, funzione lacerata proprio dal suo ruolo di capogruppo Udeur, che la rende controllore e controllato; – ha assunto 16 unità lavorative ed ha gestito 100.000,00 euro, sempre in assenza di legittimazione e, pertanto, privo di potere; – con somma superficialità ha adottato e concorso ad adottare atti privi di effetto giuridico, e quindi affetti da nullità od annullabili, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta sulla comunità degli amministrati che ognuno può immaginare, potendo esse concretarsi in un vero e proprio blocco dell’intera azione amministrativa e legislativa della regione. Non vi è forse materia per una generale indignazione di fronte a questa serie di attacchi a me ed al mio ruolo, ma anche ai principi costituzionali di buon andamento della PA, nonchè del dovere di ricoprire ogni funzione pubblica con disciplina ed onore? (artt. 97 e 54 Cost.) Rassegno allora, ex art. 45 del nostro regolamento, questa mia ferma protesta agli atti affinchè la mia persona, ed ancor più la figura di consigliere regionale, vengano tutelati, ed affinché i Cittadini conoscano il vero. Io agisco con dignità e con coraggio, altri invece con pavidità ed ingiustizia! Sula base di quanto affermato, facilmente riscontrabile da chiunque, invito in conclusione i colleghi Consiglieri e tutti i molisani ad una franca e proficua riflessione, che auspico possa essere utile per rimuovere le ombre che attualmente gravano sul vertice del Consiglio. Vi ringrazio.

 

Il Consigliere

Nunzia Lattanzio

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