Bianchi convoca l’assemblea dei soci e il Cda e revoca il manager campano da consigliere d’amministrazione. L’ad sfiduciato non ci sta: manca la giusta causa e l’organo amministrativo era monco di due persone su quattro. Intanto la Regione, per ora, non esercita l’opzione sul 51 per cento delle azioni dell’azienda tessile
VERTEMATE (COMO). Inizia ufficialmente da oggi, tra mille polemiche, l’era di Giovanni Petrollini nel difficile ruolo di amministratore delegato di Ittierre. Il commercialista, già membro del collegio sindacale della società per azioni – incarico da cui si era dimesso lo scorso 25 ottobre – è stato nominato stamani a Vertemate, in provincia di Como, dapprima consigliere d’amministrazione nel corso di un’assemblea dei soci ‘totalitaria’, per poi vedersi conferire le deleghe di ad nel successivo Consiglio d’amministrazione.

Da domattina, sarà ai posti di comando in quel di Pettoranello. Contestualmente alla sua nomina, c’è stata anche l’estromissione totale di Alberto Manganiello dall’azienda: il manager campano, da stamani, non siederà più nel Cda nemmeno come consigliere, sfiduciato totalmente dal patron Antonio Bianchi. Una decisione ha suscitato enorme perplessità nel diretto interessato: già la settimana scorsa, infatti Manganiello aveva sostenuto che la sua nomina alla guida di Ittierre si fosse perfettamente perfezionata, al contrario di quanto sostenuto da Bianchi, che ha poi ripensato le sue scelte. Ora, invece, l’avvocato Manganiello contesta anche la revoca dal Cda, “che da Statuto – spiega – deve avvenire per giusta causa”. Senza contare i dubbi avanzati circa “la regolarità procedurale della seduta del Cda medesimo, visto che io ero assente in quanto non convocato tramite raccomandata e, da quel che so, mancava anche il rappresentante nominato dalla Regione, il dottor Lucio Di Gaetano”.

Insomma, la riunione dell’organo amministrativo di Ittierre si sarebbe svolta “alla presenza di Bianchi e di un altro membro del Cda: due su su quattro. Chi ha fatto di queste cose di assumerà le sue responsabilità“, commenta Manganiello il quale, quasi incredulo alla notizia, fa appello al commissario giudiziale Sergio Ferreri affinché prenda posizione sulla vicenda nelle more della decisione del giudice di Isernia, Valeria Battista, sulla richiesta di ammissione a concordato preventivo di Ittierre. Insomma, lo scontro tra Bianchi e l’ad ‘silurato’ pare destinato, giocoforza, a finire dinanzi a un tribunale. Mentre sull’azienda tessile continua a incombere, minaccioso, lo spettro del fallimento: termine ultimo, il prossimo 26 novembre. Intanto, la Regione Molise non ha ancora deciso se esercitare – nell’arco dei 90 giorni previsti – i diritti di opzione sulle azioni che le consentirebbero di prendere in mano il 51 per cento della società. Politica, Avvocatura e struttura tecnica sono al lavoro per decidere cosa fare. Il tutto, con n tavolo ministeriale – quello di venerdì 8 novembre, che potrebbe rivelarsi tutt’altro che risolutivo, con tutte le incognite che circondano il caso.