Ecomafia, Schiavone: fanghi nucleari, ecco dove sono

In un’intervista alle ‘Iene’, il pentito di camorra sostiene di aver rivelato i punti di interramento dei rifiuti tossici, di ogni genere, fornendo finanche le targhe dei camion che sversavano i veleni. Intanto, a Isernia, si è riunito stamani il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il prefetto Piritore annuncia: si riparte dalle vecchie segnalazioni

ISERNIA. Si è riunito stamani, presso la prefettura di via Kennedy, il Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica convocato da sua eccellenza Filippo Piritore. Il prefetto pentro, insieme al questore, ai comandanti provinciali di carabinieri, Finanza, polizia stradale, Corpo forestale e al responsabile della polizia provinciale, ha discusso del tema dei rifiuti tossici in provincia d’Isernia, sul quale si sono accesi i riflettori dopo la desecretazione del verbale di carmine Schiavone, pentito di camorra, alla Commissione parlamentare sulle ecomafie. Anche la provincia d’Isernia, stando all’ex boss, sarebbe servita da pattumiera dei clan. Di qui l’interessamento delle autorità regionali. Piritore ha reso noto come sia necessario ripartire dalle vecchie segnalazioni ricevute in passato al fine di verificare la veridicità delle dichiarazioni dell’ex boss dei Casalesi. A proposito di quest’ultimo: ieri sera, la nota trasmissione le ‘Iene’, ha proposto un’intervista a Schiavone, che fornisce ulteriori particolari sugli sversamenti di veleni da parte della camorra. Al Sud finivano non solo scarti nocivi industriali, ma anche fanghi nucleari provenienti da centrali tedesche, austriache, svizzere, oltre che da società del Nord Italia. Il collaboratore di giustizia afferma perfino di aver indicato le targhe dei camion che si occupavano degli scarichi illegali. E di essersi sentito rispondere che per bonificare le varie zone inquinate non c’erano i soldi.

Guarda la videointervista delle ‘Iene’: