HomeNotizieCRONACAIrene Cristinzio, la procura riparte dai pozzi

Irene Cristinzio, la procura riparte dai pozzi

Gli inquirenti sardi concentrano l’attenzione sui terreni circostanti la casa della donna: nessuna ipotesi, anche la più terribile, può essere esclusa

 

MONTERODUNI. Le ricerche di Irene Cristinzio ripartiranno la settimana prossima, con la procura di Nuoro che vuol concentrarsi sui terreni circostanti la casa della donna e sui circa cento pozzi di Orosei. Ormai sono passati 4 mesi da quando non si hanno più notizie dell’insegnante originaria di Monteroduni. I pozzi saranno analizzati in maniera più approfondita e con strumenti tecnologicamente più avanti rispetto ai precedenti riscontri. Da parte della famiglia c’è grande soddisfazione per il nuovo impegno promesso: purché la verità, qualunque sia, venga a galla. Nei giorni scorsi, intanto, c’era stata una segnalazione alla trasmissione di Rete 4, ‘Quarto grado’, che aveva riacceso le speranze; la donna però che aveva detto di aver visto la Cristinzio a Roma purtroppo aveva sbagliato, e per questo la macchina della ricerche si è nuovamente messa in moto. La procura non può scartare neanche un’ipotesi: dall’allontanamento volontario al rapimento, passando per la peggiore delle ipotesi, quella dell’omicidio volontario con occultamento di cadavere.  I familiari della donna invece hanno la sensazione di essere di fronte ad un rapimento anomalo, in quanto la Cristinzio  potrebbe essere stata vittima di uno sbaglio di persona.

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