Sul furto di interferone indaga la questura. Nei mesi scorsi, colpi analoghi anche a Venafro e Campobasso
ISERNIA. Colpo grosso presso la farmacia dell’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia. Stamani, ad inizio giornata, i dipendenti della struttura si sono trovati di fronte a uno spettacolo inequivocabile: scaffali e cassetti a soqquadro, segno evidente di un saccheggio ad opera di malviventi avvenuto durante la notte. I ladri hanno portato via un numero imprecisato di fiale di un costosissimo medicinale utilizzato nelle terapie antitumorali, l’interferone, per un valore complessivo di circa 200mila euro. Si tratta di materiale che va conservato in appositi frigoriferi e che non è nemmeno disponibile nelle comuni farmacie, dunque anche difficile da piazzare senza acquirenti certi. Sembra, tuttavia, che intorno ai farmaci antitumorali ci sia un fiorente mercato nero, con organizzazioni criminali che rivendono nell’Est Europa tali prodotti, di difficile reperimento fuori dall’Italia, a strutture private, a medici compiacenti o – sottobanco e a carissimo prezzo – agli stessi malati di cancro, con i rischi conseguenti a una somministrazione non regolamentata. Da non escludere che i soliti ignoti, che sono riusciti ad approfittare di un sistema di videosorveglianza non del tutto efficace, abbiano avuto una ‘talpa’ interna al ‘Veneziale’, che abbia indicato loro la strada più semplice per raggiungere la farmacia permettendo così agli autori della razzia di agire indisturbati. Su quanto accaduto indaga la questura. In provincia d’Isernia, in pochi mesi, è il secondo furto del genere: qualche mese fa lo stesso farmaco fu portato via dall’ospedale SS. Rosario di Venafro, mentre tra il giugno e il settembre scorsi fu preso di mira il ‘Cardarelli’ di Campobasso: anche in quel caso il bottino superava i 100mila euro.
