Il vice allenatore fa chiarezza: ho fatto tutto io in panchina e lui si prende i meriti, ma non ha alcuna esperienza
ISERNIA. Di fare la comparsa a vita, non ci sta. E di vivere di luce ingiustamente riflessa, ne ha piene le tasche. Massimo Scagliarini, viceallenatore dell’Isernia Fc, vuole che a Cesare sia dato quel che è di Cesare. Per questo, dopo settimane di silenzio, ha deciso di replicare a tutta una serie di dichiarazioni rilasciate dal mister Santo Mazzullo sulla questione della panchina biancoceleste. “Mazzullo – esordisce Scagliarini – non ha alcun merito finora per i risultati conseguiti dalla squadra. Lui è uno che non ha mai diretto un solo allenamento, non ha mai fatto una formazione, non ha mai preso una decisione, né dato indicazioni durante le partite. La classifica sarà quella che è, ma voglio assumermi – queste le parole del ‘secondo’ – tutte le responsabilità del caso. Perché ho 25 anni di esperienza e credo di avere le competenze necessarie. Cosa che Mazzullo sa bene di non avere”. Pur precisando di non voler mettere in cattiva luce nessuno, Scagliarini decide di mettere i puntini sulle ‘i’. A cominciare dai motivi dell’arrivo dell’allenatore catanese a Isernia, “uomo a tutti gli effetti di De Benedictis e Guarino, come dimostra la vicenda del Licata Calcio – spiega il viceallenatore – in cui due presunti imprenditori campani arrivano in Sicilia e contattano un mister senza alcuna esperienza. Fallita l’operazione, arrivano a Isernia e ripropongono la stessa persona in panchina. Che non ha esitato ad anticipare a De Benedictis e Guarino un intero carnet di assegni in bianco. Un’operazione sulla quale nutro qualche perplessità. E, pur augurandomi che almeno Mazzullo abbia riavuto indietro i suoi soldi, resto dell’idea che le cose siano poco chiare”. Scagliarini afferma senza mezzi termini che Mazzullo avrebbe un grosso debito di riconoscenza, nei suoi confronti. E che il suo atteggiamento non avrebbe fatto altro che farlo passare “come il tappabuchi della situazione, quando la realtà è tutt’altra. Mi dispiace doverlo dire, ma se la squadra non segue il mister è per le sue poche competenze e la sua poca credibilità nella gestione del gruppo. Nessuno ha sobillato i giocatori contro di lui. E non è vero nemmeno che Nicola Panico lo ha chiamato per informarsi su un eventuale ritorno”. Insomma, tra i due pare esserci una distanza di vedute incolmabile. Ma se Mazzullo dovesse tornare? “Nessun problema, tornerei a fare il secondo con l’umiltà di sempre – chiosa Scagliarini – ma non farò tutto io, come avvenuto finora. Sono un tipo che non scende a compromessi con nessuno io: forse per questo non mi daranno mai primo allenatore”.