Super buonuscita ai politici trombati, cassa integrazione e licenziamenti a gogò per i lavoratori delle aziende in crisi. Il Consiglio regionale del Molise si è riunito per ‘cambiare’ il bilancio regionale e stanziare risorse pubbliche da destinare agli ex consiglieri non rieletti: voto compatto della maggioranza di centrosinistra, rimpinguato di circa 500 mila euro il capitolo di spesa per pagare i premi di reinserimento agli ex inquilini di Palazzo Moffa. Lo prevede una legge regionale: perché non abrogarla? Intanto, la Giunta regionale – su proposta del governatore Frattura – ha rinnovato la consulenza di consigliere del presidente della Regione in ambito di materie economiche al dottor Paolo Verì: 11.500 euro, fino al 31 dicembre, che si aggiungono ai 16 mila per il periodo luglio-ottobre 2013
CAMPOBASSO. Una seduta di importanza vitale, quella di ieri. Il Consiglio regionale del Molise ha votato provvedimenti dagli innumerevoli risvolti positivi per la collettività: soluzioni per la crisi delle aziende molisane, progetti per l’occupazione giovanile? Nulla di tutto questo, non serve illudersi: al voto, variazioni di bilancio e un ordine del giorno sul femminicidio. Poi, tutti a casa. In sostanza, l’aula ha approvato lo spostamento di risorse pubbliche, da un capitolo all’altro, per trasferire 1,5 milioni di euro alle Province, per coprire “spese obbligatorie” e urgenti per un totale di 1,1 milioni di euro, addirittura per dotare i beni della Regione di assicurazione contro furti e incendi (150 mila euro) e, dulcis in fundo, per pagare la buonuscita ai consiglieri regionali non rieletti: per loro reperiti e stanziati 441 mila euro. Nulla di illecito, per carità. Lecita, invece, è la rabbia dei molisani se a questo aggiungiamo l’assenza totale di risposte concrete e tangibili – che non siano solo tavoli tecnici e cassa integrazione – alla galoppante disoccupazione e ai dilaganti licenziamenti che certificano ogni giorno il fallimento e la morte di decine di aziende regionali.
Indennità ricche e succulente, finanziamento ai gruppi consiliari regionali, fondo per i portaborse: la politica costa. E proprio sui costi – su quanto accaduto in questi mesi – è stato ampiamente scritto. Soprattutto sulla mancata rivoluzione promessa dal centrosinistra in campagna elettorale e mai avvenuta. Privilegi a parte, esiste una vecchia, vecchissima legge regionale che istituisce il premio di reinserimento per i consiglieri regionali non rieletti: una norma che risale al 1974, modificata nel tempo e mai abrogata, che garantisce ai beneficiari una buonuscita, una liquidazione, un vero e proprio trattamento di fine rapporto che “deve essere corrisposto tutti a i consiglieri che lasciano l’attività consiliare, all’atto della cessazione del mandato a qualsiasi titolo“. Come se non bastassero gli stipendi a quattro zeri che ogni eletto, a fine mese, porta a casa. L’articolo 27 della legge regionale n°16 del settembre ’74 stabilisce di istituire presso il Consiglio regionale un fondo di solidarietà fra i consiglieri della Regione Molise con lo scopo di corrispondere un premio di reinserimento nelle proprie attività di lavoro a tutti coloro che non saranno rieletti nella successiva legislatura, o che non si ripresenteranno candidati”. A quanto ammonta il ‘bottino’? Il calcolo è semplice ed è disciplinato da una modifica di legge, era il 31 gennaio del 1984, che recita: “La misura dell’indennità è stabilita, per ogni anno di mandato esercitato, in una mensilità dell’indennità lorda prevista per la carica di consigliere regionale, in godimento nel corso del mese in cui si verifica la cessazione dalla carica, fino a un massimo di 10 mensilità”. In soldoni, il reinserimento tocca a tutti (tra i tanti, Felice Di Donato, Gianfranco Vitagliano, Cosmo Tedeschi, Michele Picciano, Gennaro Chierchia, Massimo Romano) e viene calcolato sulla base dell’ultima indennità ricevuta dalla Regione: ad esempio, a un assessore regionale non rieletto – con 8.059,58 euro di indennità di carica (prima del decreto Monti, ndr) – che abbia ricoperto la carica per 5 anni, spetteranno ben 40.298 euro di premio. Così, tra ex consiglieri, ex presidenti di commissione, ex assessori, mamma Regione sborserà 441.332 euro per reinserire gli ex, appunto, nel mondo del lavoro. Insomma, dopo la delusione per la mancata rielezione a Palazzo Moffa, ecco la gioia per la super liquidazione, arrivata grazie al voto favorevole di un centrosinistra mai così compatto. Tutto avvenuto nel pieno rispetto della legge, per carità. Tranquilli, a nessuno verrà mai in mente di eliminarla. Al massimo, ci si inventerà una regolamentazione. Così come avvenuto per il fondo portaborse. Forse è per questo che si pensa a un improbabile progetto di mega stalla: coprire il Molise di letame è l’unica via d’uscita rimasta.
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