Iorio choc, esposto in procura su indagini a suo carico: temuta incompatibilità ambientale

L’ex presidente dà mandato all’avvocato Messere affinché verifichi una serie di perplessità sulla presenza della sorella di Frattura a capo del gabinetto della questura di Campobasso. L’affondo: “Deluso da Paolo sul piano personale, dovrebbe chiedermi scusa e cambiare atteggiamento non solo con me, ma soprattutto con i molisani”. Bocciato in toto l’operato della Giunta regionale: e il Consiglio regionale rischia lo scioglimento per grave violazione di legge. 

CAMPOBASSO. Michele Iorio affila le armi. Niente più buonismo, basta fair play. La guerra politica con Paolo Frattura, suo successore alla guida della Regione, reinizia ufficialmente oggi, dall’hotel Centrum Palace di Campobasso, nel corso di una conferenza stampa. Dopo una campagna elettorale senza storia, l’ex governatore ha dunque deciso di tornare a fare politica d’attacco, in prima linea. Cominciando a scoprire gli altarini, anche quelli che tutti conoscono, ma di cui nessuno osa parlare. A partire dalla questura di Campobasso, dove il capo di Gabinetto – Giuliana di Laura Frattura, sorella del governatore e moglie del consigliere di maggioranza Nico Ioffredi – è collega di agenti di polizia che “ormai da un anno, addirittura dall’inizio della campagna elettorale – afferma Iorio – conducono indagini a mio carico e sulle persone che mi sono state vicine politicamente”. Circostanza, questa, che non fa stare affatto tranquillo l’ex presidente il quale, difatti, svela di aver dato mandato al suo legale, l’avvocato del Foro di Campobasso Arturo Messere, affinché presenti un esposto in procura “per verificare se sussistano eventuali elementi di incompatibilità ambientale che potrebbero essere sfuggiti alla magistratura, alla cui professionalità e imparzialità comunque intendo affidarmi”.

Iorio, non senza una certa, visibile emozione, riferisce di ipotesi di reato a lui contestate “inerenti a casi che erano stati archiviati, ma che sono stati incredibilmente riaperti. Le indagini  – aggiunge – andrebbero svolte scevre da pregiudizi. Non so se questo avviene e sono preoccupato. Penso che in una situazione come questa – ha aggiunto – ad indagare dovrebbero essere i carabinieri o la Finanza”. Poi, un affondo diretto: “Se io fossi il presidente della Regione, mia sorella fosse a capo del Gabinetto della questura e ci fossero indagini a carico del mio principale avversario politico, non mi sentirei con la coscienza a posto”. E’ deluso da Frattura, Iorio, non solo sul piano politico – come sarebbe ovvio – ma anche su quello personale: “Dovrebbe chiedere scusa per le offese infamanti che mi ha rivolto – dichiara – per le accuse e le invettive gratuite, anche sul piano personale. Parole che ne delegittimano la figura e per le quali valuterò una querela. Da lui non me lo sarei aspettato: è una persona che politicamente è nata e cresciuta con me, con cui ho collaborato per dieci anni. E che oggi nei miei confronti usa parole come ‘delinquente abituale’”. Sciorina una serie di dati, Iorio: “In otto mesi – ricorda – invece di pensare agli interessi della collettività sono state fatte chiacchiere, badando solo all’assestamento degli stipendi dei consiglieri regionali, nonostante la particolare congiuntura. Per questo non ho intenzione di indietreggiare, ma andrò avanti, è un dovere civico evidenziare certe storture. Perché il governo regionale – rincara la dose l’ex presidente – non ha mostrato la minima capacità di programmazione. Anzi, ha distrutto quanto di buono lasciato: solo per fare un esempio, si pensi agli accordi con l’Università”. Frattura, secondo il suo redivivo competitor, “ha ingannato i molisani, che lo hanno votato con tantissimi suffragi perché si aspettavano un segnale diverso dal passato, anche rispetto a me. Ma io non ho mai promesso il dimezzamento delle indennità, lui sì. Poi, una volta presi i voti, ha fatto l’esatto contrario, portando gli emolumenti al livello più alto d’Italia”. Ammette anche una serie di errori, l’ex governatore, pur ostentando serenità. “Sono consapevole – ha detto – di aver agito sempre secondo le regole, tenendo presente il bene comune, e riconosco anche di aver fatto tanti errori, ma sempre in prospettiva di agire a favore dei molisani. Oggi si respira, però, un clima pesante, a partire dagli uffici regionali e dai trattamenti riservati a chi magari era vicino a noi”. Iorio, ancora, denuncia “l’illegittimità dell’articolo 7, il fondo per i portaborse percepito in palese violazione del decreto Monti, con Frattura che mente sapendo di mentire”. Infine, quasi un anatema sullo Statuto regionale, votato in aula anche dal centrosinistra “ma non ancora promulgato con lo scopo di allargare il numero degli assessori a cinque. Il tutto, con il rischio, serissimo – conclude Iorio – che il Consiglio regionale possa sciogliersi per grave violazione di legge”. Di qui, un fiume in piena su Gam, Zuccherificio, Ittierre, assenza di trasparenza amministrativa: una serie di nodi irrisolti “colpevolmente da Frattura e dal centrosinistra, con il Molise che sta lentamente morendo”.