Ieri il tavolo di monitoraggio al Comune di Isernia. Sull’azienda tessile nessuna certezza: si allontana l’ipotesi di esercitare le opzioni sul 51 per cento delle azioni. Il governatore incontra anche i lavoratori di Esattorie
ISERNIA. Investitori veri, all’orizzonte, non sembrano esserci. Manifestazioni d’interesse, invece, ce ne sono: ma non bastano. Dunque, il governatore Paolo Frattura non ci gira intorno: se non si convincono imprenditori a investire, si procederà con la socializzazione dell’impresa. E’ quanto emerso dall’incontro di ieri sera, al tavolo di monitoraggio istituito presso il Comune di Isernia su Ittierre, tra il presidente della Regione e alcuni dipendenti del polo tessile. Presenti, oltre al padrone di casa Luigi Brasiello, anche il presidente della Provincia Luigi Mazzuto e l’assessore regionale alle Attività Produttive, Massimiliano Scarabeo. Frattura ha anche garantito l’impegno della Regione per cercare di far rimanere i marchi, anche se, a dire il vero, il grosso delle licenze sono già venute meno o in scadenza. “Non vi lasceremo soli, anche in caso di mancata approvazione del concordato”, ha detto ai lavoratori. Anche se, sull’ipotesi di esercitare le opzioni sul 51 per cento delle azioni, non si è affatto sbilanciato. La sensazione è che l’Ittierre sia già, praticamente, una scatola vuota: per questo alla Regione non conviene affatto controllarne la maggioranza. Infine, il governatore si è detto ancora possibilista sull’eventualità che l’Ittierre possa beneficare di fondi statali per le aree di crisi: un argomento, questo, che a partire da domani sarà affrontato in seno al tavolo permanente di crisi, presso il ministero dello Sviluppo. Domani, inoltre, proprio al Mise è in programma il tavolo ministeriale nel quale Antonio Bianchi, patron dell’azienda, dovrà presentare il piano industriale e svelare i nomi dei nuovi partner. Ammesso che esistano.