Ma i partiti adesso non possono più tentennare. C’è un popolo che vuole voltare pagina
CAMPOBASSO. Tutto risolto al Comune di Campobasso? Anche no. Il day after del day after ha il sapore amaro della farsa. Il popolo di internet è stato abbastanza concorde (al di là delle più o meno evidenti appartenenze politiche) nel commentare con un certo disincanto gli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto Palazzo San Giorgio. E per strada, o nei bar, la musica è la stessa: triste, quasi malinconica. L’impressione è che in tutta questa “commedia” (come è stata definita dai più) sia mancata la politica, nel caso specifico i partiti. E quindi un vero e proprio “scontro” non c’è stato, così come si possono definire virtuali e non reali le soluzioni trovate a tempo di record. La maggioranza in Comune (non il centrodestra in senso più ampio e compiuto) ha rinnovato il suo appoggio al primo cittadino, che per questo motivo ha ritirato le dimissioni. Problemi risolti nel palazzo, non fuori. Dove è forte la voglia di cambiare e dove la stragrande maggioranza di dirigenti, eletti, militanti o semplici simpatizzanti del centrodestra vorrebbe individuare un nuovo sindaco attraverso lo strumento delle primarie, o almeno tramite un confronto che sappia coinvolgere il più possibile la base. Siamo punto è a capo, quindi. Anzi: non siamo partiti affatto. Tra il sindaco e la coalizione che lo ha fatto eleggere permangono distanze abissali. Prima o poi però l’equivoco dovrà essere una volta per tutte risolto. Voci di corridoio narrano di un Di Bartolomeo ormai pronto a ricandidarsi con una propria lista, pure senza l’appoggio dei partiti. Ma questi ultimi, anche se non hanno nascosto in questi mesi la volontà di non riconfermare l’attuale sindaco, dovranno prima o poi uscire allo definitivamente scoperto e assecondare in tutto e per tutto questa voglia di cambiamento che non fa bene solo al centrodestra, ma a tutta la città.