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Ittierre, ecco chi è il nuovo partner di Bianchi

L’indiano Taff Kainth, legale rappresentante della Turkswood Ltd Peatling Lodge, società inglese che opera nel settore dell’abbigliamento e genera un utile lordo di 50 milioni di euro, ha sottoscritto una lettera d’intenti con il patron del polo tessile lo scorso 16 novembre: nel 2009 aveva già presentato una proposta d’acquisto per l’It Holding in amministrazione straordinaria. Se il giudice accetta il concordato, si punta a una newco con quattro licenze che verranno integrate con la produzione della Turkswood, stimata in circa un milione di capi a stagione, con la prospettiva di implementare il livello occupazionale dell’azienda molisana e dell’indotto

 

PETTORANELLO DEL MOLISE. Il nuovo futuro socio di Antonio Bianchi ha un nome e un cognome: si chiama Taff Kainth, indiano, legale rappresentante della Turkswood Ltd Peatling Lodge, società inglese che opera nel settore dell’abbigliamento quale titolare di strutture produttive e distributive in tutto il mondo. Nell’articolo di ieri, recante il titolo ‘Ittierre, futuro anglo cinese in vista’, avevamo parlato di due possibili partner: una società di Londra e una di Hong Kong,  e del dottor Mauro Gagliardi, già noto per i suoi contatti internazionali, in special modo in Asia, quale tramite dell’operazione. E’ proprio l’imprenditore isernino, che ringraziamo, a permetterci di fornire con precisione i dettagli e i documenti inerenti all’operazione: l’accordo tra Ittierre SpA e la società   Turkswood Limited di Londra è a firma di Antonio Bianchi e Taff Kainth. Gagliardi, dunque, non è tra i nuovi soci di Ittierre, ma ha fatto solo da intermediario: ci scusiamo con il diretto interessato e con i lettori se l’accostamento del suo nome all’operazione possa aver generato confusione. La società di Hong Kong,  inoltre, fornisce solo l’appoggio per le garanzie richieste, fingendo dunque da finanziaria per la Turkswood.

 

Ittierre, ecco chi è il nuovo partner di Bianchi
La firma del protocollo d’intesa nel 2011 con Kainth, Giorgio Gagliardi e Florinda Vecchiarelli, dirigente scolastico dell’Istituto d’arte

I PRECEDENTI. Ma veniamo a Kainth e alla lettera di intenti, non vincolante, sottoscritta lo scorso 16 novembre  tra l’imprenditore indiano, da tre generazioni attivo nel settore del tessile, e il patron di Ittierre. In essa si apprende che la Turkswood, in provincia d’Isernia, si era già avvicinata in passato: una prima volta il 27 novembre 2009, quando aveva formulato una proposta di acquisto dell’intero compendio industriale di It Holding, allora in amministrazione straordinaria. Una seconda volta, due anni dopo, quando il 17 dicembre 2011 aveva manifestato interesse ad avviare relazioni di natura imprenditoriale con strutture locali, al fine di dotare parte della propria produzione del cosiddetto Made in Italy. Taff Kainth firmò un protocollo d’intesa con un altro Gagliardi, Giorgio, solo omonimo di Mauro, presidente dell’Ampi, l’Associazione molisana piccole imprese. Un documento che prevedeva  la costituzione di una rete d’imprese ex legge 33/2009, con la quale si andava a sperimentare una produzione e commercializzazione di linee di prodotto realizzate con un ciclo di lavorazione tracciato e in grado di assicurare una produzione Made in ItaIy. Il progetto fu presentato all’Istituto d’arte ‘Manuppella’ e vide la firma anche della maison milanese Krizia. Ma, come spiega oggi Giorgio Gagliardi, “non riscosse particolare attenzione da parte della politica regionale, senza contare che Kainth chiedeva garanzie organizzative che le imprese molisane allora interessate non potevano assicurare”. 

 

 

 

 

 

Ittierre, ecco chi è il nuovo partner di Bianchi
L’imprenditore indiano Taff Kainth

LA TURKSWOOD.  La società inglese, fondata nel 1980, fa parte del gruppo imprenditoriale Sharetime It, attivo nel settore moda e non solo: energia verde, telecomunicazioni, computer e commodities, ovvero quei beni per cui c’è domanda indipendentemente da chi li produce, come i metalli. Attraverso le sue strutture produttive, presenti in diversi Paesi europei ed asiatici, la Turkswood produce articoli di moda per grandi gruppi internazionali del settore, quali Next, Republic, C &A, House of Fraser, New Look, River Island, Lipsy,  Warehouse e A Wear. Inoltre, gestisce circa 60 grandi superfici commerciali in grado di movimentare discreti flussi produttivi e commerciali. Continuando a leggere la lettera di intenti, si apprende che la società londinese genera un utile lordo “di circa 50 milioni di euro”. Partendo dal fatto che Ittierre si impegna a consegnare una bozza di piano industriale riparametrato su quattro licenze con conseguente adeguamento delle strutture organizzative destinate allo sviluppo delle stesse – ovvero logistica, spazi e personale – la Turkswood ha “concretamente manifestato la volontà di costituire una nuova società finalizzata ad acquisire l’azienda così come verrà compiutamente identificata nell’elaborando business plan”. Quest’ultimo, inoltre, verrà integrato con le produzioni che Kainth intende convogliare nella newco (stimate in circa un milione di capi a stagione). 

 

LE PROSPETTIVE. Da tale nuova produzione deriverà la necessità di integrare il piano industriale e, di conseguenza, di implementare il livello occupazionale, diretto di Ittierre e indiretto a beneficio dell’indotto. Se dunque il tribunale di Isernia accetterà la richiesta di ammissione a concordato preventivo in continuità, la newco di Kainth presenterà una proposta di fitto a Ittierre, all’interno della quale sarà presente la proposta irrevocabile d’acquisto. 

 

LE GARANZIE. Kainth fa sul serio. Nella lettera d’intenti, si impegna a consegnare referenze bancarie relative alla Turkswood e al gruppo Sharetime e a dare evidenza delle disponibilità finanziarie necessarie, indicativamente quantificate in 5 milioni di euro di liquidità, oltre a garanzie (tramite una società di Hong Kong) per ottenere linee di credito per ulteriori 10 milioni. La missiva si conclude con l’immediato impegno reciproco, tra Bianchi e il partner indiano, a collaborare per la negoziazione di nuovi contratti di licenza in capo alle newco, “possedendo questo fattore rilevanza al fine della quantificazione del valore di avviamento del ramo d’azienda ceduto”. Che sia la svolta per davvero, per Ittierre?

 

 LEGGI LA LETTERA D’INTENTI TRA BIANCHI E KAINTH:

 

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