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Primarie, lo spettro del voto anticipato: Frattura manda nel caos il Pd

Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati: tre gli sfidanti, uno il segretario del Partito Democratico da eleggere domenica 8 dicembre. Clima tesissimo nel centrosinistra, il governatore s’innamora dei sindaci e sceglie il fronte Renzi-Fanelli-Cacciavillani, l’Italia dei Valori – a sorpresa – pure, insieme al comunista Ciocca. Di Pietro jr. entrerà nell’esecutivo regionale? Ma in casa Dem non gradiscono, si rafforza così l’asse Ruta-Leva a sostegno del progetto di Cuperlo: al suo fianco gli assessori Petraroia e Scarabeo, il consigliere regionale Totaro e anche l’ex governatore Di Stasi.  Post primarie, possibile crisi di governo ed elezioni politiche sullo sfondo: Frattura ‘sogna’  il Parlamento, Petraroia la presidenza della Regione? Intanto, ieri l’Udeur di Mastella ha ‘abbracciato’ Forza Italia di Berlusconi, ma senza Niro, che resta al suo posto: da coordinatore regionale a nazionale del partito di Ceppaloni? In casa centrodestra, gli azzurri pensano al rinnovamento e lavorano alle elezioni amministrative del 2014: venerdì conferenza stampa del commissario Fi-Pdl Sarro.

 

Micaela Fanelli, Enrico Letta e Danilo Leva

CAMPOBASSO. Mai come adesso, la politica romana rischia seriamente di influenzare le sorti di quella locale che si appresta a vivere sette giorni di fuoco: sia a destra che a sinistra. Partiamo dalla fine: stamane il quasi segretario del Pd Matteo Renzi ha lanciato un ultimatum ad Enrico  Letta che, agli occhi dei più, è passato come il preludio a una lunga crisi di governo che terminerà per forza di cose con il voto anticipato, forse a primavera 2014, in concomitanza con le amministrative e le europee. Non è un caso, infatti, che il presidente della Repubblica abbia espressamente chiesto al Parlamento di accelerare i lavori per giungere alla modifica della legge elettorale. Paolo Frattura, schierato in prima linea proprio con il sindaco rottamotare, sarebbe pronto a trasferirsi armi e bagagli nella capitale, nella veste di parlamentare. L’uscita dello stesso governatore a favore di Renzi, infatti, è sembrata quanto meno strana e sospetta. Perché un presidente di Regione, alla guida di una coalizione di centrosinistra (composta da tante anime) dovrebbe schierarsi pubblicamente (e da capolista) a favore di una corrente? Sembrerebbe che Renzi abbia espressamente chiesto di rafforzare le liste a suo sostegno con lo scopo di ottenere l’en plein di consensi in tutte le regioni, Molise compreso: due settimane fa, infatti, i circoli Pd regionali hanno preferito Cuperlo al sindaco di Firenze. Da qui, la discesa in campo di Frattura. Quali vantaggi ne potrebbe trarre? E poi perché contrapporsi in modo così netto a colui che è stato il suo principale sponsor politico? Parliamo ovviamente di Roberto Ruta, l’ideatore del “modello Frattura”, che infatti (insieme all’inseparabile Danilo Leva) ha lasciato ben intendere di non gradire le ultime mosse della sua “creatura” politica. Proprio in un momento in cui, tra l’atro, la maggioranza di centrosinistra necessita di un rilancio programmatico e d’immagine dopo un’estate strapiena di veleni, polemiche e crisi di consenso. Tutte le strade, quindi, anche stavolta portano a Roma. Quella del cercese Michele Petraroia, di conseguenza, porta a Campobasso, dritto dritto nella sede del governo Regionale. Perché l’assessore al Lavoro, nonchè vicepresidente della Giunta, è considerato non solo l’erede natuale di Frattura, ma anche il suo più ostico avversario interno. E infatti lo stesso, secondo indiscrezioni, non ha affatto gradito la strategia del governatore, sia di sposare il progetto di Renzi che di tentennare sull’abrogazione del famoso fondo portaborse (solo poche settimane fa Frattura propose di regolamentarlo). Ennesime frizioni che descrivono bene le difficoltà del presidente, che a questo punto potrebbe farsi facilmente tentare dal più rassicurante palazzo di Montecitorio.

Roberto Ruta e Danilo Leva

Tant’è – mentre la sanità è allo sbando e il Molise è in piena e profonda recessione economica – Frattura trova il tempo di dedicarsi alle Primarie del Partito Democratico. Sul carro di Renzi, insomma, sono saliti il governatore, la ‘sindachessa’ di Riccia Micaela Fanelli, il vicesindaco di Agnone Maurizio Cacciavillani, il consigliere regionale dei Comunisti Salvatore Ciocca e il ‘risorto’ Antonio Di Pietro, che ha invitato gli  iscritti dell’Italia dei Valori a sostenere apertamente il progetto del rottamatore. Primarie apertissime, dunque, per più di qualcuno “inquinate” da movimenti e uomini estranei al Pd. La mossa dell’ex pm di Montenero di Bisaccia ha preoccupato non poco l’assessore esterno Pierpaolo Nagni, in quota Idv, che in un eventuale rimpasto di giunta potrebbe vedersi tranquillamente sostituito da Cristiano Di Pietro. Più a sinistra, invece, Gianni Cuperlo trova l’appoggio di gran parte della base, dei circoli e della dirigenza locale del Pd: l’asse Ruta-Leva registra le adesioni di Michele Petraroia, dell’assessore Massimiliano Scarabeo, del capogruppo Francesco Totaro e dell’ex presidente della regione Giovanni Di Stasi. La conta neanche tanto interna è cominciata: Frattura – attraverso le primarie – cerca di quantificare il proprio peso politico prima di puntare a prendersi la segretaria regionale del partito e arginare Danilo Leva. Impresa ardua, ma l’obiettivo è quello. Poi, se Renzi non dovesse staccare la spina al governo Letta, potrebbe optare per un immediato rimpasto di giunta, azzerando l’esecutivo. Nella nuova squadra di governo potrebbe incamerare Di Pietro jr., ridimensionare la rappresentanza Pd (in quota Roberto Ruta) e, perché no, premiare Micaela Fanelli come quota rosa.

Sandra Mastella alla convention campana di Forza Italia

C’è poi l’incognita Vincenzo Cotugno, l’esponente di Rialzati Molise, il famoso ‘assessore mancato’, che addirittura potrebbe decadare dalla carica di consigliere regionale ed essere ‘ripescato’ come membro esterno della giunta: proprio in questi giorni la magistratura ordinaria si esprimerà sul ricorso per ineleggibilità presentato dal primo dei non eletti, Antonio Tedeschi, che pare abbia già scaricato Aldo Patriciello per prendere contatti con Vincenzo Niro, segreterio Udeur del Molise e presidente del Consiglio regionale. Sabato, come anticipato da ‘Isernianews’ si è tenuta regolarmente – a Benevento – la convention campana di Forza Italia: presente tutto lo stato maggiore del partito azzurro e la famiglia Mastella, Clemente con la consorte Sandra, pronta a sposare il nuovo progetto berlusconiano. Secondo indiscrezioni, Niro potrebbe aver deciso di restare al suo posto – d’accordo con il leader nazionale del suo partito – onde evitare imbarazzo politico alla maggioranza di centrosinistra con la quale è stato eletto a Palazzo Moffa e, dopo l’adesione di Mastella a Forza Italia, poter addirittura ambire alla segreteria nazionale dell’Udeur, in vita – vale la pena ricordarlo – solo nel Sannio e in Molise.

Michele Iorio riunisce i ‘suoi’

Nel centrodestra molisano, intanto, non restano a guardare. Nelle scorse settimane, infatti, l’ex governatore Michele Iorio ha incontrato – durante un’affollata assemblea – gli amministratori della Provincia di Isernia per condividere strategie politiche, investire in volti nuovi, presentabili e competenti sulla nuova Forza Italia e – soprattutto – per affrontare le amministrative 2014 con una squadra competitiva. Massima attenzione sul comune capoluogo di regione: venerdì 6 dicembre, il commissario molisano Fi-Pdl, Carlo Sarro, dopo aver intensificato i contatti con gruppi e movimenti politici della coalizione, dovrebbe annunciare in conferenza stampa il programma di rilancio del partito azzurro. Non è escluso che l’ex presidente della regione stia lavorando anche all’individuazione del candidato presidente alla guida della regione Molise: secondo indiscrezioni, l’eventuale ‘investitura’ dell’uomo che dovrebbe rappresentare il centrodestra alle elezioni potrebbe provocare un vero e proprio terremoto politico. Insomma, da una parte il Pd di Ruta, dall’altro i moderati e gli azzurri di Iorio, sembrano essere già tutti pronti ad archiviare l’esperienza amministrativa breve e per nulla enstusiasmante di Paolo Frattura.

Palmira

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