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OBR, leader della distribuzione ‘alternativa’: successo per lo showroom di Mister Gugu & Miss Go

I segreti del successo dell’azienda di Campobasso, attiva in tutto il mondo grazie a ricerche sui mercati esteri per i prodotti più creativi e originali: domenica scorsa la presentazione del brand made in Polonia

 

ROMA. A fare la differenza nel settore abbigliamento? Il prodotto e la gente che c’è dietro: parola di Orlando Brunetti, campobassano, titolare di OB Rappresentanze, leader nella distribuzione commerciale di marchi di abbigliamento alternativi e creativi. Parlantina sciolta, look alla Easy Rider e voglia di mettersi in gioco continuamente in un mercato, quello della moda, “dove non ci sono più certezze”, Brunetti non si convince a farsi fotografare, forse per timidezza, forse per conservare un alone di mistero intorno alla sua ‘creatura’, quasi sconosciuta in Molise ma vincente fuori confine.

Lo stilista di ‘Mister Gugu e Miss Go’

“Non sono io che conto, conta quello che faccio”, spiega, raccontandoci come dietro la OBR ci sia “gente normale che realizza prodotti normali, ma senza rinunciare al proprio credo, alla propria filosofia e offrendo un prodotto finale che non subisce manipolazioni di prezzo dovute al marchio. Perché è il prodotto che conta, ripeto, non più (solo) il marchio”. ‘Isernianews’ ha incontrato Brunetti a Roma, domenica 1° dicembre, presso l’originale showroom di Stefano Giordano allestito in una villa in zona Giustiniana, in occasione della presentazione del marchio made in Polonia ‘Mister Gugu e Miss Go’. In presenza del giovane stilista che ha realizzato la collezione, Brunetti ci ha svelato i segreti di del suo successo, snocciolando le cifre dell’affermazione di un molisano poco conosciuto nella sua terra, ma che ha scelto comunque di restare, convinto di poter rompere il muro del ‘nemo propheta in patria’, la cappa del pregiudizio intorno a chi ha scelto di scommettere sul proprio essere alternativo. E ha vinto la scommessa: 10 brand internazionali in portafoglio, 25 agenti operativi in tutta Italia, 400 punti vendita sparsi un po’ ovunque, presenza con propri corner presso i department store Coin e Rinascente, 25 showroom tra cui uno, quello di Napoli, che fattura 70 milioni di euro l’anno, unica azienda molisana presente – per la sesta volta – al Pitti Immagine Uomo di Firenze il prossimo 7 gennaio 2014.

Un’immagine dello showroom

“Dal Molise si può fare tutto – giura Brunetti – basta sapere come farlo. Il nostro motto è: ‘Siamo noi i responsabili del nostro futuro’. Abbiamo fatto ricerche di mercato all’estero per trovare prodotti che abbiano rispetto del cliente finale, che deve pagare il valore effettivo del prodotto medesimo senza manipolazioni. Il nostro lavoro non è dunque sul brand, ma sulla ricerca di prodotti alternativi, ‘artistici’, che rispecchino i valori della qualità e della distribuzione ‘equa’, affinché il prezzo degli stessi non lieviti in maniera artefatta. Serietà, rispetto delle persone e professionalità ci hanno permesso di lavorare praticamente ovunque: Usa, Canada, Francia, Spagna, India, Corea, Hong Kong. Eppure, nonostante io ci tenga a far lavorare molto i molisani – come dimostrano le modelle scelte per la presentazione di ‘Mister Gugu e Miss Go’, il dj set, il catering, le ballerine che hanno dato vita al live di danza contemporanea, domenica scorsa, tutti corregionali di Brunetti – non siamo troppo conosciuti in Molise”.

 

Due delle danzatrici/indossatrici presenti a Roma

Solite storture di un sistema incentrato sulla scarsa capacità di valorizzare le proprie eccellenze, insomma. Ma il poliedrico titolare di OBR non si scoraggia minimamente, anzi. Continua a pensare in grande e a scommettere sul futuro. Di qui la scelta di ‘Mister Gugu e Miss Go’, brand che rappresenta una rivoluzione, in Italia, per la grafica utilizzata. Attraverso costosi macchinari, del valore di 2.5 milioni di euro l’uno, i capi di abbigliamento vengono caratterizzati da stampe a gas. “Cambieremo il mondo con le storie che raccontiamo – questo un altro slogan che piace molto al numero uno di OBR – perché siamo consapevoli che con una distribuzione snella e veloce come la nostra possiamo vincere le sfide imposte dal mercato, di cui seguiamo costantemente i fenomeni”. Brunetti conclude con una battuta sulla difficile crisi che sta affliggendo l’Ittierre: “Investire solo sui marchi – conclude – è una politica malsana, che a mio avviso, oggi, non paga più. I segmenti di persone che possono permettersi di acquistare a certi prezzi non sono più quelli di dieci anni fa. Dunque, bisogna saper guardare al di là del proprio naso”.

Pasquale Bartolomeo

mikeante

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