Lettera aperta di una cittadina francese originaria di Miranda: esercitare un diritto non può comportare un costo
MIRANDA. Voto primarie Pd dell’8 dicembre: i cittadini italiani residenti all’estero dovranno pagare per esprimere la loro preferenza. A denunciare – non senza una certa indignazione – la faccenda è Giuliana Fasano, originaria di Miranda, in provincia di Isernia ma residente a Parigi da diversi anni. “Non per una mera questione economica – spiega la donna, funzionario dell’Unesco – anche perché parliamo di 4 euro, una cifra irrisoria, quanto il fatto che si debba pagare per votare! Sono assolutamente arrabbiata soprattutto per una questione di principio. Ma dove si è mai visto che per votare – in questo caso per via telematica – si debba pagare? E soprattutto perché? Vivo in Francia da diversi anni ormai, non ho mai smesso di interessarmi alla politica italiana ma se per esercitare un mio diritto, quello del voto, devo anche pagare, non credo che lo farò! E il PD avrà sicuramente tantissimi voti in meno da noi residenti all’estero! Molti dei miei connazionali residenti in Francia la pensano come me. E credo che il malumore sia diffuso un po’ ovunque nel mondo. Dal PD si giustificano dicendo che si tratta di adempimenti burocratici, perché invieranno un sms con il codice dell’elettore che ci permetterà di esprimere la nostra preferenza e il costo degli sms, si sa, è maggiore all’estero. Ma allora perché parlano di “primarie aperte a tutti?”