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Renziani offesi con Leva: vittoria netta per un nuovo Pd. L’onorevole: no alla sinistra di Vitagliano e Patriciello

Militanti ed elettori del sindaco di Firenze rigettano la definizione di ‘accozzaglia’, usata dal segretario regionale del Pd per indicare l’inquinamento del voto nelle Primarie: “Poco lucido, non accetta la sconfitta”. Ma il deputato ribadisce:  “Non ho offeso i cittadini che hanno partecipato al voto, ma ho stigmatizzato i dirigenti di Idv, Comunisti italiani, Forza Italia, gruppo Patriciello e uomini di Gianfranco Vitagliano che, insieme a coloro del mio partito che ne hanno accettato il sostegno, sono una banale accozzaglia di persone legate da ambizioni di potere”. Poi, l’avviso, chiarissimo, a Frattura: “Sono in campo per costruire un Molise diverso da quello rappresentato dalle Iene, dall’Arena di Giletti, dalla Gam che chiude i cancelli, dagli uomini di Iorio che continuano a stare nei posti chiave della pubblica amministrazione o da quelli di Vitagliano che continuano ad indirizzare la programmazione. Sono sempre io, non più disposto a tacere per senso di responsabilità di fronte alle cose che non vanno”

 

CAMPOBASSO. Contestano la definizione di ‘accozzaglia’, si sentono chiamati in causa, fanno gli offesi e reagiscono stizziti. Sono un gruppo di esponenti, militanti ed elettori del Partito Democratico, che in una nota stigmatizzano le parole dell’onorevole Danilo Leva, segretario regionale del Pd, nella fase Post Primarie. Leva ha parlato di elezioni per il segretario nazionale inquinate, in Molise, da presenze esterne che non c’entrano nulla con il partito. Eppure, i renziani si sono risentiti. Accusandolo di non voler riconoscere la volontà di cambiamento espressa dai molisani che hanno votato per il rottamatore. Il deputato, però, non ci sta. E stamani, dal suo profilo Facebook, replica ribadendo concetti già noti: non sono certo i sostenitori del sindaco di Firenze l’accozzaglia cui faceva riferimento qualche giorni fa. Ma la ‘sinistra’ dei Vitagliano e Patriciello, intervenuta ugualmente per l’elezione del segretario nazionale del Pd, questione dalla quale bene avrebbero fatto, a suo dire, a tenersi fuori anche partiti quali l’Idv, Sel e il Pdci. Ma Leva, nella sua risposta, non si limita a controbattere alle parole dei renziani. Va molto oltre: “Sono in campo per costruire un Molise diverso da quello rappresentato dalle Iene, dall’Arena di Giletti, dalla Gam che chiude i cancelli, dagli uomini di Iorio che continuano a stare nei posti chiave della pubblica amministrazione o da quelli di Vitagliano che continuano ad indirizzare la programmazione. Sono sempre io, non più disposto a tacere per senso di responsabilità di fronte alle cose che non vanno“. Per quanti fossero particolarmente duri d’orecchio, il suo è un avviso ai naviganti. Chiarissimo: nulla sarà più come prima, niente sarà lasciato correre, anche da parte del governatore Paolo Frattura. Le Iene e l’Arena hanno immortalato le figuracce della classe politica regionale in merito ai costi della politica e all’articolo 7, il fondo per i portaborse. Questioni sulle quali Frattura, dopo mille giravolte, ha deciso di ‘darci un taglio’ martedì prossimo, in Consiglio regionale, con una proposta di legge che mira all’abrogazione dei 2.451 euro esentasse per i portaborse e a una revisione generale dei costi della politica. Ma sono altre le questioni cui Leva fa riferimento, quali la Gam o l’occupazione di posti di potere con figure discutibili, tutt’altro che in discontinuità dalla gestione di centrodestra di Iorio: in parole povere, l’idillio è finito. E le prossime settimane politiche potrebbero riservare più di qualche sorpresa, se non si cambierà registro. 

 

I renziani, come si diceva, rimproverano  Leva e si dicono “profondamente offesi. Quello che lui maldestramente definisce ‘un’accozzaglia di persone legate da banali ambizioni di potere’  – si legge in una nota dei sostenitori del sindaco di Firenze  – è un gruppo che nella stragrande maggioranza è composto da decine di persone normali, senza cariche o ambizioni politiche, o ancora militanti, tifosi e amministratori che da decenni militano nel centrosinistra e lavorano per il territorio. Il segretario Leva, anziché accettare la sconfitta e farci gli auguri per il nuovo corso e per un Pd migliore, con nostro rammarico e stupore definisce il Partito democratico un non-partito, e si arrocca dietro atteggiamento pretestuosi. Il punto che gli sfugge o, peggio, di cui nega l’esistenza con forzata ma goffa miopia, è uno solo: votando Renzi la popolazione ha votato la speranza”. Questo il senso delle dichiarazioni di decine di elettori molisani di Matteo Renzi.  “La vittoria a valanga del rottamatore – spiega il giovane Antonio Tomassone – è una benedizione per il Pd. Il Pd otto mesi fa era liquefatto. Il governo Letta l’ha tenuto in vita con l’ossigeno e Renzi ora può risollevarlo. Renzi è l’incarnazione di una nuova generazione. Questo è il significato del voto anche in Molise, dove i numeri sono schiaccianti. Il 62 per cento, che sarebbe stato almeno il 72 se avessero concesso l’apertura dei 10 seggi negati”.  Lorenzo Coia e Filippo De Benedictis, componenti dell’Assemblea provinciale Pd della Federazione di Isernia, sottolineano come Leva abbia “perso la calma e l’obiettività. Per uno che opera sul versante giustizia è un segnale grave di intolleranza e di scarsa obiettività. Ci offende il termine ‘accozzaglia’ per ambizioni  di potere, riferito ad una battaglia congressuale per chi ha avuto e ripreso la tessera di un partito che, dal Pci al Pd, ha mantenuto fermi i valori della democrazia e della partecipazione nel nostro paese. Il segretario Leva – aggiungono – non ha esitato, nelle elezioni locali e/o regionali, ad accogliere in sostegno dei nostri candidati liste locali ‘eterogenee’ e persino lontane dai nostri valori costitutivi. Ma allora le vittorie avevano un altro padre. Il consiglio che diamo all’onorevole le Leva è di rispettare di più il partito e i suoi militanti, che tanto gli ha dato in termini di prestigio e di successo personale”.

 

Giovanni Fielli, membro del comitato Renzi Isernia, fa anche un discorso di numeri: “Appare un dato di fatto che le preferenze favorevoli a Matteo Renzi, nella nostra regione, sono 5 punti percentuali sotto la media nazionale, mentre, stranamente, quelle di Gianni Cuperlo al di sopra della stessa di 11 punti. Nel nostro amato Belpaese, solo Calabria e Basilicata presentano una percentuale di preferenze relative al candidato da lei (Leva, ndr)appoggiato superiore alla nostra, con Campania e Sicilia sulla nostra stessa media. Non nota niente di strano? Io sì, noto questo: sono tutte regioni del Sud, tutte regioni che, come è ben noto, hanno tanti elettori-clientes”. Rivolgendosi direttamente al segretario regionale del Pd, Fielli sostiene che “anziché fare il mea culpa”, Leva abbia fatto “scaricabarile su quella definita come ‘un’accozzaglia di persone legate da banali ambizioni di potere e non da una comunanza di valori’. L’insensibilità dei politici è al culmine, gli italiani sono stanchi. Questa è l’unica verità certa al giorno d’oggi. Gli italiani sono (quasi tutti) stanchi dei vecchi raggiri politici, stanchi dei teatrini, dunque, votano per il cambiamento e si trovano davanti ad un’irresponsabilità di chi non ha maturità politica, di chi è pieno di ipocrisia, moralismo e finto perbenismo, i peggiori mali di questo mondo. Ma non tutti i mali vengono per nuocere e come diceva il saggio Nietzsche ‘è solo dal caos che può nascere una stella danzante’… di caos ora ce n’è come non mai! Non se la prenda a male, onorevole, è solo che ‘L’Italia cambia verso'”.

 

Iorio e Frattura

Alle varie contestazioni, Leva ha dunque risposto dalle colonne del proprio profilo Facebook: “Militanti del Pd, le cui storie, provenienze e appartenenze conosco benissimo, scrivono identificandosi con tutti gli 8.000 elettori di Renzi alle Primarie di domenica scorsa definendomi poco lucido e utilizzando le stesse parole, guarda caso, di Micaela Fanelli. Io non ho offeso i cittadini che hanno partecipato al voto ma ho stigmatizzato i dirigenti di Idv, Comunisti italiani, Forza Italia, gruppo Patriciello e uomini di Gianfranco Vitagliano che, insieme a coloro del mio partito che ne hanno accettato il sostegno, sono una banale accozzaglia di persone legate da ambizioni di potere – ribadisce il deputato –  Abbiamo tenuto Primarie per scegliere il segretario del Pd, non il candidato presidente della Giunta regionale. Non sono né nervoso né agitato. Garantisco a loro, e non solo, di essere lucido e molto determinato. Sono uno abituato a fare battaglie per le idee in cui crede. E queste battaglie le conduco sempre con passione. Ha vinto Renzi e perso Cuperlo. Sono in campo per costruire un Molise diverso da quello rappresentato dalle Iene, dall’Arena di Giletti, dalla Gam che chiude i cancelli, dagli uomini di Iorio che continuano a stare nei posti chiave della pubblica amministrazione o da quelli di Vitagliano che continuano ad indirizzare la programmazione. Sono sempre io, non più disposto a tacere per senso di responsabilità di fronte alle cose che non vanno”. 

 

 

mikeante

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