Ittierre, ultimatum di Petrollini al ‘socio’ indiano: trattativa da chiudere entro sabato

Per il fine settimana l’amministratore delegato si aspetta la risposta che segnerà il destino dell’azienda tessile. Per raggiungere l’accordo, necessario che l’imprenditore Taff Kainth assicuri da subito 5 milioni di euro di capitali freschi e una produzione di 1-2 milioni di capi l’anno. Tavolo ministeriale slittato a dopo le feste e cassa integrazione a zero ore per altri 40 operai

 

PETTORANELLO DEL MOLISE. Ore cruciali per il destino dell’Ittierre. L’amministratore delegato Giovanni Petrollini fa sapere che se l’imprenditore indiano Taff Kainth,  legale rappresentante della Turkswood Ltd Peatling Lodge, vuole chiudere la trattativa per l’ingresso in Ittierre, dovrà soddisfare da subito due assunti. Il primo riguarda la situazione economica, ovvero la ricapitalizzazione immediata dell’azienda con 5 milioni di euro. Il secondo, invece, è relativo all’aspetto industriale, vale a dire alla garanzia di una produzione annua di almeno un milione di capi, se non addirittura 2 milioni.

La decisione finale è attesa per la fine di questa settimana. ‘Isernianews’ ha sentito telefonicamente Petrollini, il quale ha smentito le indiscrezioni di questi giorni riguardanti l’ipotetico arresto della trattativa. “Siamo vicini alla conclusione – commenta  – Il lavoro procede per portare al termine  la contrattazione. Sono certo che l’interesse di Taff Kainth sia tutt’altro che ‘raffreddato’”. Nel dettaglio, Petrollini chiarisce di essere costantemente al lavoro per preparare la voluminosa documentazione del concordato preventivo, necessaria al commissario giudiziale Sergio Ferreri per stilare, prima delle festività natalizie,  una relazione da presentare al giudice fallimentare del tribunale di Isernia, Valeria Battista. Petrollini confessa di avere in corso anche altre trattative. Infatti, per oggi pomeriggio, era in attesa di una lettera d’intenti di una produzione residuale per la collezione primavera/estate. “In realtà Taff Kainth – prosegue l’amministratore delegato – si lascia preferire rispetto alle altre trattative, in quanto propenso ad assicurare sia i 5 milioni di euro che la produzione dei capi”. 

 

 

Infine, si paventa la cassa integrazione a zero ore per altre 40 maestranze: giovedì 19 dicembre, sul punto, deciderà il patron Antonio Bianchi. In fase concordataria, del resto, è necessario risparmiare il più possibile e 1,3 milioni di euro di stipendio mensile rappresentano un costo che “deve essere diminuito”, conclude Petrollini. Unica certezza, per ora, è che il tavolo ministeriale di Roma slitterà, in data da destinarsi, a dopo le feste.

gc