L’iniziativa lanciata dal direttore del Maci di Isernia in occasione di un convegno a tema. L’allestimento verrà curato dal professor Vincenzo Bianchi

 

COLLI A VOLTURNO. “La città della luce, 5.000 anni di civiltà”. E’ stato questo il titolo del convegno organizzato dall’associazione turistica Pro-loco di Colli a Volturno in collaborazione con il Comune. L’evento, che si è svolto nel pomeriggio di sabato 14 dicembre all’interno dell’accogliente salone del centro comunitario Caritas, è servito per illustrare un progetto culturale di grande importanza, proposto dal direttore del Maci di Isernia, Pietro Campellone, che grazie alla sua fraterna amicizia con il professor Vincenzo Bianchi (titolare della cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze) vorrebbe realizzare un museo di arte contemporanea e di storia sulla Linea Gustav proprio a Colli.

Pietro Campellone: a Colli il museo di arte contemporanea sulla 'Linea Gustav'
Pietro Campellone e Angelica Morelli

Il dibattito si è aperto con i saluti del presidente della Pro-loco collese, Angelica Morelli, seguita dal sindaco di Colli, Gianfranco Visco, che si è soffermato su come questa idea debba essere immediatamente recepita e portata a compimento per dare ancor più lustro al paese. Naturalmente, è toccato poi al dottor Campellone illustrare le motivazioni che lo hanno spinto ad intraprendere questa ‘avventura’ culturale. L’intento finale del nostro percorso – ha spiegato Pietro Campellone – è proprio quello di creare un museo di arte contemporanea sulla Linea Gustav, che verrà arricchito dalle opere del professor Bianchi. Questa linea di battaglia rappresentava il fulcro e allo stesso tempo una cerniera invalicabile durante la Seconda Guerra mondiale. Un ostacolo di fuoco sul quale si sono svolte battaglie epiche. Abbiamo definito Colli a Volturno come ‘città della luce’ dopo aver analizzato una mappa topografica della Ciociaria, sulla quale si dava come punto certo d’inizio della Linea Gustav la frazione di Soda Larga di Scapoli, al confine con il territorio collese, dove vi erano all’epoca le botteghe artigiane degli zampognari. In tutto ciò possiamo parlare di civiltà reale e di civiltà spirituale grazie alla presenza di elementi comuni sul territorio”.

Pietro Campellone: a Colli il museo di arte contemporanea sulla 'Linea Gustav'
Pietro Campellone e Vincenzo Bianchi

Tutte peculiarità – ha concluso l’esperto d’arte – unite da un solo comune denominatore, chiamato Linea Gustav”. Il discorso di Pietro Campellone ha lanciato quello del professor Bianchi che ha proposto alla folta platea un filmato inedito sul perché della ‘città della luce”. Al termine della proiezione, davvero molto interessante, Bianchi si è soffermato sull’idea di realizzare un museo collese, che servirà per esportare le gesta storiche e anche le tradizioni dell’alta valle del Volturno in tutto il mondo. Idea che già appassiona tutti, per la quale il dottor Pietro Campellone lavorerà a fondo.

Michele Visco