La finanziaria regionale attesta di non aver rinvenuto l’originale della lettera di dimissioni del consigliere di Rialzati Molise, riservandosi di provvedere – una volta terminati gli accertamenti per il suo reperimento – a eventuale denuncia contro ignoti per smarrimento o sottrazione. Intanto, i giudici si riservano di decidere
CAMPOBASSO. E’ attesa in queste ore la decisione del collegio giudicante del tribunale di Campobasso (Vincenzo Di Giacomo presidente, Stefano Calabria relatore e Margherita Cardona Albini) sul ricorso presentato da Antonio Tedeschi, primo dei non eletti in provincia di Isernia nelle file di Rialzati Molise, contro la presunta incompatibilità del consigliere regionale Vincenzo Cotugno. Tedeschi, assistito dai legali Giacomo Papa e Francesco Del Basso, nel ricorso sostiene che Cotugno non avrebbe ottemperato alle dimissioni da presidente della società partecipata Finmolise Sviluppo e servizi secondo le procedure previste dalla legge.

Il consigliere regionale, assistito dall’avvocato Salvatore Di Pardo, sostiene invece la perfetta regolarità delle stesse. Ieri l’ultima udienza, contrassegnata da un fuori programma che il sapore del ‘giallo’. Il tribunale, ricordiamo, aveva disposto il deposito della documentazione originale inerente alle dimissioni di Cotugno da presidente del Cda di Finmolise Sviluppo e servizi srl, oltre alla copia conforme del registro del protocollo, da parte della stessa finanziaria regionale, con termine ultimo il 17 dicembre. Ma Finmolise ha fatto sapere, per iscritto, di non aver rinvenuto l’originale della lettera di dimissioni di Cotugno, riservandosi di provvedere – una volta terminati gli accertamenti per il suo reperimento – a eventuale denuncia contro ignoti per smarrimento o sottrazione. La ‘sparizione’ dell’importante documento ha provocato grande stupore tra i legali delle parti in causa: Del Basso ha annunciato di riservarsi ogni azione penale, poiché la produzione documentale del suo assistito risulta diversa da quella depositata da Cotugno ma, in mancanza dell’originale delle dimissioni, potrebbe riuscire difficile fare gli opportuni confronti. Mentre Di Pardo ha affermato che tale sparizione poteva danneggiare soprattutto il suo cliente: tuttavia, la regolarità delle dimissioni di Cotugno è dimostrabile, a suo giudizio, attraverso l’invio in copia a mezzo posta elettronica certificata.