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Esattorie, progetto fermo e 68 lavoratori a forte rischio. I sindacati “convocano” Frattura

Lettera aperta al Governatore: “Situazione in totale fase di stallo” 

 

CAMPOBASSO. “Il piano industriale condiviso con i vertici di Finmolise è stato posto al vaglio dei tecnici e consulenti delle strutture regionali competenti che, seppur informalmente, hanno manifestato in più di un’occasione un parere positivo in merito alla sostenibilità dello stesso anche l’assessore alle Attività produttive – competente in materia di società partecipate dalla Regione e coinvolto nello studio della soluzione più idonea – ha espresso convinto apprezzamenti e condivisione in ordine al predetto progetto industriale. Nel corso di tutto questo articolato iter non siamo ancora riusciti ad avere un incontro formale con Lei per sentire, direttamente dalla sua voce, lo stato di avanzamento del percorso amministrativo/normativo e l’eventuale sussistenza di complicazioni e/o perplessità da sciogliere circa l’adozione definitiva del piano industriale in questione. Su tale punto restiamo fermi solo alle sue dichiarazioni pubbliche, nelle quali ha parlato esplicitamente della volontà di costituire una vera e propria ’Equitalia regionale’ a cui, tuttavia, non ha fatto seguito alcun atto decisionale risolutivo”. E’ quanto si legge in una lettera aperta che i sindacati Fabi, Uiltucs, Ugl, Uilca e Fisac Cgil hanno inviato al Governatore Frattura, in merito alla delicata questione di Esattorie e in cui si chiede appunto un incontro al più presto per fare chiarezza sulla vicenda e per conoscere le reali volontà politiche e la tempistica per l’effettiva definizione del progetto industriale. “Tale vicenda, in definitiva, ci appare – si legge nella missiva – versare di fatto in uno stato di totale stallo amministrativo che ci risulta, al momento, assolutamente inspiegabile, tanto più alla luce dell’avvenuta definizione di tutti gli atti prodromici (inclusa una specifica legge regionale) all’approvazione di una delibera regionale risolutiva. Questo stato di parali rischia di determinare a breve gravi conseguenze. in primo luogo rischia di minare la sostenibilità del piano industriale poiché i comuni già coinvolti nel progetto (e in attesa di una sua svolta positiva) devono urgentemente adempiere all’obbligo di riscuotere i propri tributi e, non potendo usufruire dei servizi della prospettata società regionale in house, saranno a breve costretti s scegliere altre soluzioni già immediatamente disponibili e più onerose; in secondo luogo, tema non meno dolente, rischia di compromettere irrimediabilmente la proroga della Cigs per i 68 lavoratori di Esattorie Spa, società che, versando in uno stato di concordato preventivo in liquidazione, si vedrebbe costretta a licenziare tutte le predette unità, così facendo venir meno il presupposto su cui poggia l’intero piano industriale in questione e cancellando ogni prospettiva di reimpiego per i lavoratori”. 

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