Operazione della Guardia di Finanza. L’uomo, un 50enne di Frosolone, aveva ottenuto contributi dalla Regione Molise per sviluppare un’azienda di conservazione, trasformazione e commercio di funghi e tartufi a Sant’Elena Sannita: ma l’attività era già cessata al momento del finanziamento, nonostante l’impegno di assumere altri lavoratori
SANT’ELENA SANNITA. Quando gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Isernia erano arrivati nella sua azienda per controllare come avesse speso ben 700mila euro di finanziamenti pubblici ricevuti nel 2008, avevano trovato la porta chiusa. D.E., 50enne frosolonese era riuscito ad ottenere la sostanziosa somma per edificare uno stabilimento per la sua azienda, ma non solo. Aveva anche assunto l’impegno nei confronti della Regione Molise di assumere nuove maestranze per sviluppare l’attività di conservazione, trasformazione e commercio di funghi e tartufi.
Avrebbe dovuto, inoltre, acquistare e trasformare funghi e tartufi provenienti dal comprensorio e comunque dal territorio regionale. Invece i finanzieri, dopo oltre un mese di indagini, hanno appurato che la società aveva acquistato e commercializzato tartufi provenienti addirittura dall’estero e, solo in minima parte, in Molise. Tali progetti avevano consentito all’azienda di Sant’Elena Sannita di spuntarla su altre aziende con requisiti in regola per accedere ai contributi. All’atto dell’accesso, comunque, l’attività economica dell’impresa era risultata già cessata. Le indagini hanno anche accertato un “valzer” di amministratori succedutisi negli anni, solo ‘cartolarmente’, al timone dell’azienda. All’esito dell’ispezione, le Fiamme Gialle pentre hanno riferito l’esito dell’attività di polizia erariale alla procura regionale presso la Corte dei conti di Campobasso che, riconoscendo le responsabilità per danno erariale dell’imprenditore, ha richiesto e ottenuto dalla stessa Corte il sequestro di quattro terreni e due immobili industriali di proprietà dell’imprenditore indagato. E’ scattata, quindi, l’esecuzione del provvedimento di sequestro conservativo sui quattro immobili, a garanzia del credito erariale, ammontante allo stesso importo indebitamente percepito, pari a circa 700mila euro.
