HomeREGIONETagli alla Protezione Civile, il comitato precari: "Macelleria sociale"

Tagli alla Protezione Civile, il comitato precari: “Macelleria sociale”

Centrosinistra sotto accusa. I sindacati Cobas e Csa chiedono la convocazione urgente di un tavolo di crisi per trovare una soluzione ai 210 mancati rinnovi contrattuali

 

CAMPOBASSO.  La bomba Protezione Civile è scoppiata. Dopo la decisione della Regione Molise di mandare a casa 210 precari a un anno di distanza dal pubblico concorso che li aveva visti reclutare dall’Agenzia regionale di Protezione Civile, i sindacati Csa-Autonomie Locali, nella persona del coordinatore regionale Feliciantonio Di Schiavi, e il Cobas Pubblico impiego, con la rappresentante Maria Luisa Bianco, chiedono la convocazione di un tavolo di crisi urgente. Mentre il comitato sindacale autonomo dei dipendenti precari di Protezione Civile, in una nota firmata dal presidente Colucci, punta il dito, severamente, contro le dichiarazioni di salvatore Ciocca, Pdci, consigliere delegato al ramo.  

 

“’Si è scelto di percorrere la strada della trasparenza, nel pieno rispetto delle norme e nella consapevolezza degli errori commessi in passato, sia nella predisposizione della legge attualmente in vigore che negli effetti pratici che essa ha prodotto’. Così ha dichiarato il consigliere Ciocca – scrive il comitato precari – dopo aver annunciato che non verranno rinnovati i circa 210 contratti del personale assunto con il concorso dall’Agenzia regionale di Protezione Civile e che gli stessi saranno sostituiti tramite un nuovo concorso da bandire a breve. Mettendo un attimo da parte la ‘macelleria sociale’ messa in atto da un’amministrazione di “centrosinistra” (parte politica storicamente dalla parte dei lavoratori) con il pieno appoggio di un esponente di quella sinistra radicale che ha combattuto fior di battaglie contro il precariato e i licenziamenti indiscriminati, la domanda che ci si pone è molto semplice: che senso ha non prorogare i contratti agli unici lavoratori che hanno esperienza nella gestione del post-sisma per poi, attraverso un nuovo concorso, magari assumere professionisti da formare e quindi con grande perdita di tempo e risorse economiche? O meglio, che senso ha bandire un nuovo concorso che probabilmente vedrà vincitori parte delle stesse persone appena licenziate per il semplice motivo che tra i partecipanti ci saranno sicuramente i professionisti che hanno mandato avanti la “baracca” per dieci anni e quindi, ripetendo, gli unici con esperienza decennale nel settore? In pratica – prosegue il comitato – si parla degli professionisti che lo stesso consigliere Ciocca ringrazia per l’ottimo lavoro sin qui svolto a fine dichiarazione (noi che non siamo “malpensanti” escludiamo che possano esserci altre finalità nella cervellotica manovra ideata). Quindi ragionamento del tutto opinabile che della trasparenza decantata, a nostro avviso, non ha nulla. Anzi, visto che siamo in tema di trasparenza, il consigliere dovrebbe tradurre dal “politichese” proprio il passaggio qui riportato tra virgolette, perché potrebbe essere male interpretato e offendere tutte le persone che hanno partecipato a qualsiasi titolo all’ormai ‘famoso’ concorso. Forse è il caso di ricordare al consigliere Ciocca e a tutti noi che chiunque ha notizia di mancato rispetto delle norme, violazioni di legge o peggio di situazioni dolose, ha non solo l’obbligo morale ma, per rispetto delle leggi, deve anche mettere al corrente le  autorità competenti delle notizie in suo possesso facendo una formale dichiarazione e sottoscrivendola. Tradotto in italiano e per non usare il politichese (lingua che non ci appartiene), ci si deve prendere le proprie responsabilità sulle dichiarazioni che si rilasciano e non solo bombardando la stampa con ipotetiche congiure da usare a proprio piacimento e poi, al momento dei fatti, defilarsi o magari negare tutto. Traducendo di nuovo, gentile consigliere Ciocca, se ha qualcosa da dire lo vada a dire alle autorità competenti con una bella firma sotto la sua dichiarazione! Non potendo scrivere un romanzo – conclude Colucci – ma solo un comunicato stampa, purtroppo, per il momento abbiamo dovuto tralasciare (e ce ne scusiamo), i gravi problemi che si stanno già producendo e che si produrranno a cascata nei Comuni interessati dal sisma e di conseguenza a tutti i cittadini interessati”.

 

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