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Isernia, tagli per sette reparti e addio al Distretto sanitario: insorge il centrodestra. De Toma: Brasiello fermi Frattura

La minoranza chiede la convocazione di un Consiglio comunale monotematico sulla sanità. E il capogruppo di Isernia in Comune presenterà un’interrogazione al sindaco. 

 

ISERNIA. Un Consiglio comunale ad hoc sul delicatissimo tema della sanità. E’ quanto richiesto, in blocco, dai consiglieri comunali di centrodestra dopo il Piano di riorganizzazione aziendale redatto dall’Asrem tre settimane fa. Ben sette i reparti interessati dai tagli: Oncologia, Urologia, Terapia intensiva, Pediatria, Oculistica, Neurochirurgia, che diverrebbero Uos, ossia Unità operative semplici. Senza contare la perdita del Distretto sanitario, cioè l’ente che soddisfa tutti gli adempimenti burocratici ed amministrativi legati alla erogazione dei servizi sanitari territoriali. Circostanze che hanno indotto il capogruppo di ‘Isernia in Comune’, Sonia De Toma, a preparare anche un’interrogazione urgente al sindaco di Isernia Luigi Brasiello – che sarà depositata lunedì prossimo – affinché prenda posizione sulla questione. “È  necessario bloccare il piano regionale –  insorge il centrodestra – La sua approvazione comporterebbe la perdita di reparti specialistici presso il SS. Rosario di Venafro, andando a privilegiare strutture private. Ma soprattutto, sarebbe la causa della perdita di posti letto e di reparti al Veneziale di Isernia. Dunque, l’attività ospedaliera pubblica di Isernia si concentrerebbe sull’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso, lasciando Isernia, capoluogo di provincia, con i soli reparti ambulatoriali”.

 

Sonia De Toma
Sonia De Toma

In particolare, De Toma pungola Brasiello ad attivarsi subito in difesa della sanità cittadina. ” “E’ l’ennesima mancanza di considerazione che il presidente della Regione Molise – dichiara il capogruppo di Isernia in Comune – ha nei confronti di Isernia. Paolo di Laura Frattura, infatti, sta concentrando tutti gli enti nella città di Campobasso, lasciando Isernia a morire in una lenta agonia e venendo meno a tutte le promesse elettorali che ha millantato a febbraio dello scorso anno. E’ ora – prosegue la consigliera di minoranza – di unire le forze tra  Isernia, Venafro e Agnone, per lottare insieme e conservare la nostra individualità e autonomia. Per questo, sollecito il sindaco Brasiello ad ostacolare tali decisioni che dovrebbero essere prese da Frattura e ad evitare che si possano compiere di nuovo errori  come quelli fatti per il dimensionamento scolastico”. L’approvazione del Paino così come divulgato dalla stmpa nei giorni scorsi, tra l’altro, comporterebbe a cascata anche degli “esuberi – lamenta De Toma – con conseguente perdita di posti di lavoro. Inoltre, si presenteranno anche difficoltà per il raggiungimento dell’ospedale di Campobasso da parte di abitanti dei comuni che sono posti più a sud della provincia di Isernia, come per esempio Sesto Campano. In tal caso – conclude l’esponente della lista civica di centrodestra – il tragitto richiederebbe qualcosa come almeno 70 minuti di viaggio. Un’autentica follia”.

Pba

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