Lettera di una mamma per esprimere gratitudine al dirigente, ai docenti e agli alunni che si sono
messi in gioco utilizzando tutte le risorse disponibili per superare ogni difficoltà, facendo fronte alle esigenze e alla formazione di coloro che sono meno fortunati
ISERNIA. Una lettera per esprimere la propria gratitudine. È così che una madre ha deciso di ringraziare la scuola per aver accolto e sostenuto il figlio che usufruisce di sostegno. Poche righe per ringraziare alunni, docenti e dirigenti per il buon lavoro. La lettera si apre facendo riferimento al romanzo ‘La scoperta della lentezza’ di Nadolny Sten. “Il protagonista John Franklin, destinato a diventare uno dei più grandi esploratori dell’artico inglese, a dieci anni è ancora così lento da non riuscire ad afferrare la palla. E’ lento nel capire, reagire e interagire. John ha difficoltà di relazione in un mondo di gente ‘svelta’, in una società che, condizionata storicamente ed ideologicamente, tende ad omologare gli individui imponendo standard sempre più veloci. Di qui, la lotta del protagonista per trovare il proprio posto nella società attraverso l’educazione di sé e degli altri all’intesa e alla convivenza. Paragonabile per certi aspetti alla lentezza di John, è quella di molti ragazzi, un po’ speciali, un po’ diversi. Ma anche ragazzi diversi, veloci e lenti, possono girare il mondo, possono essere qualcuno. C’è chi come John – si continua a leggere nella lettera – lavora instancabilmente per costruire dentro di sé una sicurezza incrollabile e, nel mio caso, un valido contributo in questa direzione sta arrivando dalla scuola, il liceo scientifico ‘Ettore Majorana’ di Isernia a cui intendo rivolgere i miei ringraziamenti. In primis al dirigente scolastico, ai docenti, a tutto il personale e agli studenti. Quella del liceo, è stata una scelta combattuta che si sta rivelando vincente, poiché si tratta di una scuola qualificata, tra le migliori (senza togliere nulla alle altre) non solo a forgiare studenti modello e brillanti ma anche a dimostrare di saper far fronte alle esigenze e alla formazione di coloro i quali non sono così ‘veloci’, come il mio ragazzo. Gli insegnanti, il dirigente, gli operatori Asl, i collaboratori scolastici, i genitori, avendo a che fare con metodologie didattiche diversificate, con ritmi di apprendimento diversi, si sono ‘messi in gioco’ utilizzando tutte le risorse per superare molte difficoltà non previste durante il percorso scolastico di alunni ‘speciali’. Se la scuola dell’inclusione – si conclude la lettera – è la scuola di tutti, che cerca di rendere speciale la normalità, voi, dirigente, insegnanti, collaboratori scolastici, tecnici e alunni, del liceo scientifico ‘Majorana’, ci riuscite benissimo”.
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