A poche ore dalla prima direzione del Partito democratico, il parlamentare di area cuperliana pressa il segretario: “Non veda l’ex premier”. Poi l’affondo: il sindaco di Firenze “voleva il governo con il Cavaliere”
ROMA. Danilo Leva ridà fiato alla minoranza cuperliana. Lo fa a poche ore dalla prima direzione 2014 del Pd imponendo l’altolà al segretario Matteo Renzi in tema di legge elettorale. La notizia, riferita dal sito web de ‘La Repubblica’, riguarda il possibile incontro tra il sindaco di Firenze e Silvio Berlusconi. Il parlamentare molisano, ex responsabile giustizia, diffida dunque Renzi: “Premesso che sulla legge elettorale è opportuna un’intesa prima in maggioranza e poi con le altre forze politiche, un conto è ragionare con Forza Italia, in quanto partito politico, un conto è una riabilitazione del tutto gratuita di Berlusconi. Voglio ricordare a Renzi che Berlusconi è un condannato in via definitiva per evasione fiscale. Per aver sottratto, cioè, centinaia di milioni di euro al fisco italiano. Sfido Renzi a trovare un Paese europeo in cui un personaggio del genere venga chiamato a decidere della legge elettorale”. Poi l’affondo, in replica al contrattacco del segretario Dem “Si dice contrario a incontrare Silvio Berlusconi chi con Berlusconi ci ha fatto il governo”): “Il governo con Berlusconi? Era Renzi a Volerlo – tuona Leva -Bersani cercava di fare il governo del cambiamento”.
Il gruppo dei bersaniani, riferisce sempre ‘La Repubblica’, “chiede innanzitutto al segretario di indicare una delle opzioni, convergendo sul doppio turno. Che è poi l’unica formula sui cui punta il Nuovo centrodestra di Alfano. Il sindaco di Firenze non esclude questa soluzione, purché il ballottaggio scatti solo nel caso in cui una delle coalizioni non raggiunga una certa soglia. Ma vuole tenersi le mani libere. E non vuole escludere, a prescindere, il “secondo partito del Paese”, cioè Forza Italia. Renzi, insomma, sarebbe pronto a dialogare con tutti, Berlusconi compreso, dopo aver già incontrato Alfano, Vendola, Casini e Verdini. Un possibile incontro con il Cav potrebbe esserci già sabato, addirittura al Nazareno, la sede del Pd. Un’ipotesi, questa, che, che fa stare sulle spine il premier Enrico Letta e i suoi fedeli. Se tra Renzi e Berlusconi ci fosse eccessiva sintonia, dalla riforma elettorale potrebbe infatti arrivare il definitivo ko al governo.